Tarquini: "Fondamentale che la scuola svolga una funzione formativa per sensibilizzare i ragazzi"
SIENA. l termine di un calendario di incontri e di un percorso di coinvolgimento degli istituti superiori senesi con la collaborazione dell’associazione “Candido”, nella mattina di oggi, al Teatro dei Rozzi, si è concluso il progetto “Parliamo di droga” finalizzato alla prevenzione dalla dipendenza alle sostanze stupefacenti. Momento clou dell’iniziativa, promossa dall’assessorato alle Politiche Giovanili e all’Istruzione, la rappresentazione “Stupefatto – Avevo 14 anni, la droga molti più di me”, una produzione di Itineraria Teatro con la partecipazione di Fabrizio De Giovanni e regia di Maria Chiara Di Marco, tratta dal racconto autobiografico di Enrico Comi e rivolta a centinaia di studenti delle scuole superiori Monna Agnese, Marconi, Caselli, Sarrocchi e Bandini.
Lo spettacolo, nel 2013, ha ottenuto un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica per l’alto valore civile e sociale e, nel 2016, ha consentito alla compagnia di vincere il premio nazionale Enriquez 2016 per il miglior attore, la migliore drammaturgia e il miglior spettacolo. Proposto negli ultimi due anni a numerose scuole medie e superiori su tutto il territorio nazionale, superando i 70mila spettatori complessivi, grazie alla forza e all’universalità del linguaggio teatrale “Stupefatto” accompagna i ragazzi in una riflessione profonda sui temi della droga e delle dipendenze: <<Il racconto di Rico – commenta la regista – calamita l’attenzione di quei ragazzi e di quelle ragazze che si lasciano catturare da un inizio scanzonato e divertito ma che poi vengono trascinati inesorabilmente nel dramma subdolo della dipendenza. Se potessero puntare i piedi per frenare l’avanzata di Rico verso la tragedia, lo farebbero. Tutti>>.
Durante la conferenza stampa odierna di presentazione del progetto e dello spettacolo, dopo gli interventi delle insegnanti referenti per gli istituti Caselli e Bandini, lo stesso Enrico Comi ha sostenuto come sia <<fondamentale svolgere un’attività di prevenzione parlando della droga in modo diverso rispetto allo stereotipo del Fa male, stai attento! C’è bisogno di un’informazione completa perché i disagi e i danni vengono fuori nel tempo e lo spettacolo risulta efficace proprio perché ripercorre il vissuto di un gruppo di ragazzi>>.
La necessità di sviluppare percorsi conoscitivi e di presa di consapevolezza non canonici è stata al centro anche dell’intervento di Amelia Perego, vicepresidente dell’associazione “Candido” che gestisce il centro di ascolto di auto-aiuto per la tossicodipendenza e l’alcolismo a Siena e in parte del territorio valdelsano: <<La nostra associazione opera per il supporto alle famiglie perché è fondamentale percepire da subito certi segnali e certe manifestazioni dei ragazzi per intervenire in modo tempestivo>>.
<<La rappresentazione teatrale di stamani – ha affermato l’assessora all’Istruzione e alle Politiche giovanili, Tiziana Tarquini – ha una chiara finalità educativa affinché i nostri giovani siano informati e consapevoli dei rischi legati all’uso delle sostanze stupefacenti. La scuola è chiamata a svolgere una funzione formativa e di supporto alla famiglia e, da questo punto di vista, ringrazio a nome dell’Amministrazione comunale i dirigenti degli istituti superiori che hanno deciso di coinvolgere i propri studenti nell’approfondimento di una tematica così legata al loro vissuto quotidiano>>. <<Il linguaggio teatrale e la narrazione esperienziale – ha concluso l’assessora – sono strumenti molto efficaci anche in termini di coinvolgimento emotivo per lanciare e condividere messaggi, in particolare nei confronti del target giovanile. Senza ipocrisia, dobbiamo riconoscere che il problema delle dipendenze va oltre la dimensione delle sostanze stupefacenti e tocca anche il mondo dell’alcol, del tabacco e del gioco d’azzardo. E’ quindi necessario che i giovani sviluppino un’attitudine generale positiva volta al proprio benessere senza cadere nelle tante trappole, più o meno subdole, che si presentano nella vita di tutti i giorni: la scuola e le istituzioni devono supportare loro e le loro famiglie dal punto di vista educativo e culturale in questa sfida quotidiana>>.