Una manifestazione organizzata dal Nuovo Collettivo Studentesco Apartitico di Siena
di Annalisa Coppolaro
SIENA. Se non ci pensano gli adulti a manifestare, ci pensano i ragazzi, e finalmente lo hanno fatto, stamani, nelle vie di Siena, con slogan, megafoni, interventi ordinati e corretti ma anche diretti e sentiti, tra la Lizza, Via Tozzi e San Domenico, dove gli studenti sono tutt’ora collocati. Una manifestazione quasi commovente in un periodo difficile per tutti, un corteo che riporta alla memoria le lotte degli Anni Ottanta, ma anche in un certo senso, in misura meno violenta ma altrettanto lucida, il Sessantotto e tutti i problemi che venivano urlati nelle strade dalle categorie più diverse.
”Se non cambierà lotta dura sarà”,. ”Diritto allo studio”, ”Siamo il futuro senza un presente”. ”Riprendiamoci la scuola”
Sono questi solo alcuni degli slogan dell’iniziativa che sta coinvolgendo quasi tutte le scuole superiori senesi e anche studenti universitari in una manifestazione che si è snodata per le vie del centro dove attualmente gli studenti stanno esponendo i loro problemi più gravi. Una manifestazione organizzata dal Nuovo Collettivo Studentesco Apartitico di Siena che ci ha anche esposto come è nata e cosa sta cercando di dire. Da Poggibonsi a Siena, molti gli istituti superiori che stanno sfilando per le strade della città. Molti i problemi esposti dai ragazzi in corteo, che prendono la parola per descrivere mancanze quali spazi troppo piccoli o inadeguati, mancanza di strutture e materiali, problematiche psicologiche che molti ragazzi soffrono nel periodo post- pandemia, incertezze generali e sfiducia, mancanza di dialogo, ma anche cose pratiche quali insegnanti che a due mesi dall’inizio della scuola ancora mancano negli istituti scolastici e un diritto allo studio carente che non dà a tutti la possibilità di studiare , acquistare libri e avere a disposizione il necessario per seguire la scuola scelta.
In prima linea la questione della pandemia che ha ridotto ultreriormente le prospettive degli studenti senesi e italiani, e che a volte è descritta come un alibi dagli studenti, un alibi dietro il quale molte scuole si nascondono per giustificare le loro carenze, ma anche problematiche quali l’insufficienza delle strutture scolastiche in tutta la città, il trasferimento del LES , Liceo Economico Sociale, le questioni della sede della Rinaldo Franci e molto altro. Una manifestazione organizzata dal Nuovo Collettivo Studentesco Apartitico di Siena, il cui rappresentante Valerio Massimo Vettori ci espone varie problematiche a partire dai trasporti, dalle sedi del Liceo Piccolomini.
”Sono rappresentante d’istituto del Liceo Piccolomini. L’iniziativa di oggi è partita dal nuovo Collettivo Studentesco, di cui noi del Liceo facciamo parte insieme a studenti di altri indirizzi del Piccolomini, insieme ad altri studenti delle scuole superiori senesi, fino ad arrivare ad ex studenti oggi iscritti all’università o lavoratori, e studenti che si battono per il diritto allo studio. Vogliamo che la nostra voce venga ascoltata e che lo studente non svolga più il ruolo dell’ultima ruota del carro dell’istituzione scolastica, e per questo combattiamo contro l’inefficienza e l’eccessivo costo dei trasporti, la mancanza di spazi adeguati per gli alunni e anche la ghettizzazione subita dagli studenti del Liceo Economico Sociale che è iniziata con l’improvviso trasferimento del LES a Montarioso. Il nostro indirizzo si è ritrovato ad affrontare problemi quali il sovraffollamento dei mezzi, costi aggiuntivi per andare a scuola per chi non utilizzava i trasporti , bagni in comune per gli studenti e aule inadatte a causa delle temperature e del malfunzionamento delle attrezzature quali le lavagne interattive, i computer, i caloriferi, mancanza di aule per gli studenti nelle ore alternative come chi non svolge l’ora di religione e non ha un posto dove stare a scuola. Tutto questo sta portando un forte calo delle iscrizioni e sta soffocando il potenziale del nostro indirizzo, amplificando la sensazione di isolamento e di solitudine che si è creata antecedentemente nella pandemia. Situazioni come la nostra affliggono molte altre scuole di Siena – prosegue Valerio Massimo Vettori – per questo il collettivo ci unisce tutti nella lotta al diritto allo studio, e noi ci vogliamo alle dirigenze scolastiche, e agli enti di competenza per risolvere nel concreto le nostre situazioni accelerando il processo burocratico che sta gravando sulle spalle degli studenti e sulle loro famiglie. La nostra iniziativa va in questa direzione”.