I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena, sono andati a prenderlo per notificargli due ordini di esecuzione, del 2011 e del 2015, emessi dalla Procura della Repubblica di Firenze
SIENA. Quando ha presentato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Siena l’istanza per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno non ha fatto i conti con i rilievi delle impronte a cui è stato sottoposto, lo straniero arrestato nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato.
I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena, sono andati a prenderlo per notificargli due ordini di esecuzione, del 2011 e del 2015, emessi a suo carico dalla Procura della Repubblica di Firenze.
Lo straniero M.E., 42 anni, originario del Senegal e domiciliato in Val d’Elsa, durante la sua permanenza sul territorio nazionale aveva declinato, nel corso dei numerosi controlli da parte delle varie Forze di Polizia, delle generalità false, per evitare di essere compiutamente identificato, essendo clandestino.
Proprio per questo, era stato più volte denunciato e, quando sono divenute definitive le condanne, l’Autorità Giudiziaria fiorentina ha emesso nei suoi confronti i provvedimenti restrittivi che erano rimasti ineseguiti sino a quando non è stato rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile.
Approfittando della sanatoria introdotta nel 2020, aveva infatti depositato presso la Questura di Siena la documentazione finalizzata a regolarizzare la propria posizione, facendosi assumere da un connazionale come collaboratore familiare.
E’ stato, però, smascherato grazie al riscontro delle impronte digitali, effettuate dalla polizia Scientifica.
Gli uomini della Mobile lo hanno rintracciato in un appartamento di Poggibonsi, nonostante avesse fornito all’Ufficio Immigrazione tutt’altro luogo di dimora.
L’uomo è stato, quindi, arrestato e accompagnato presso la Casa Circondariale di Siena dove dovrà scontare otto mesi di reclusione.