Il direttore dell'associazione, Solfanelli: “Chiesto al dottor Gradone di presentare al Governo le necessità sul tema”
SIENA. Il prefetto di Siena Armando Gradone ha ricevuto ieri Coldiretti Siena – il direttore Simone Solfanelli e il delegato confederale Alberto Bertinelli. Con loro Sara Moscadelli Sanna, l’allevatrice che ha subìto l’attacco dei lupi pochi giorni fa alle porte di Siena e il comandante del gruppo carabinieri forestali Colonnello Eduardo Spataro.
L’incontro ha fatto riferimento, appunto, alla strage di animali avvenuta alle porte del Chianti e soprattutto nell’immediata vicinanza del centro abitato: una trentina di pecore morte e anche un cane, un bellissimo esemplare di pastore dei Pirenei è stato sgozzato. Non ci sono stati dubbi sul tipo di attacco, attribuito a un branco di lupi, o meglio di ibridi, spesso avvistati in quella zona. Un danno ingente per l’azienda agricola che vive dei prodotti caseari e dell’allevamento di pecore.
Così, il direttore Simone Solfanelli, che già davanti alla tragedia si era espresso in maniera forte “Un dramma per un’azienda che sta perdendo lavoro. Nessuno si prende responsabilità” aveva detto, al prefetto ha riproposto quello che è diventato un vero e proprio allarme sociale. “Ho chiesto a Sua Eccellenza di farsi portatore, come rappresentante del Governo sul territorio, dell’istanza degli allevatori e di riproporre al Governo stesso da un lato la necessità di approvazione del piano lupo, dall’altro quella di superare la logica dei rimborsi e dei risarcimenti dei danni agli allevatori perché non è questa la soluzione. Siamo davanti a un vero allarme sociale” .
Dopo la strage, tutte le parti politiche sono intervenute: “Tutti gli interventi sono i benvenuti rispetto alla risoluzione di un problema che sta mettendo in ginocchio gli allevatori. Le polemiche politiche poi non ci appartengono, Coldiretti aspetta con ansia che sia riproposto nuovamente per l’approvazione il piano lupo, e soprattutto che vengano superate le logiche del falso ambientalismo e del falso animalismo, che si favorisca la presenza degli allevatori nel territorio e la convivenza di ogni attività di carattere economico. Sono comunque rimasto piacevolmente colpito dall’attenzione, dalla competenza e dalla sensibilità dimostrati dal prefetto e anche, naturalmente, dal comandante del gruppo carabinieri forestali”.