"Il buon senso farà trovare, caso per caso, la soluzione linguistica adeguata per la miglior redazione dei documenti"
SIENA. Revocare l’obbligo di utilizzo di un linguaggio di genere negli atti e nei documenti comunali è una buona decisione della Giunta De Mossi.
Il linguaggio non fa raggiungere le pari opportunità e la parità di genere.
L’introduzione di un linguaggio che tenga conto del genere, quando non fa inorridire per la cacofonia che genera, non dà visibilità alle donne né favorisce la strada ai dei diritti.
La anomala attenzione all’utilizzo di un linguaggio ‘non sessista’, negli atti di una Amministrazione, evidenzia invece, una distorsione dell’utilizzo dei documenti stessi e un eccesso del ‘rispetto di genere’.
Sono in piena sintonia con quanto affermato dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Siena, Sara Pugliese: la strategia su questo tema è un lavoro sulla cultura e non sul linguaggio.
Questo lavoro culturale deve necessariamente lasciare alle persone la libera scelta di utilizzo dei termini, senza alcuna imposizione.
Il buon senso farà trovare, caso per caso, la soluzione linguistica adeguata per la miglior redazione dei documenti.
Chi nei documenti amministrativo/politici, trova che la mancanza dell’utilizzo del linguaggio di genere sia discriminante e mancanza di rispetto del ruolo e della Istruzione, è forse necessario che rispolveri il tema dell’Educazione civica.
Pietro Staderini
Sena Civitas