SIENA. Da Pietro Staderini, Circolo Sena Civitas, riceviamo e pubblichiamo.
“La notizia di un prossimo Regolamento comunale per i negozi del centro storico al fine di mantenere una certa “tradizione culturale della città”, apre il cuore di gioia: alla passata Amministrazione ho rimproverato più volte l’incapacità di “governare” tale aspetto. Adesso, prendo atto che l’attuale Amministrazione segue le indicazioni che ho portato avanti da molti anni. Infatti, ho sempre sostenuto che una “brava” amministrazione si deve occupare del tessuto economico del proprio territorio e, nel nostro caso, del tipo di attività presenti nel centro storico. Ciò rientra nella semplice attività di programmazione territoriale e deve essere una linea guida utile e necessaria per dare un giusto “disegno” alla città di domani.
L’importanza della qualità e del tipo di offerta commerciale, che si è sviluppata e si sta sviluppando nel nostro centro storico, doveva essere il ragionamento cardine di chi ha amministrato e deve essere uno dei punti principali di chi “governa” la città. La tipologia degli esercizi commerciali deve andare anche oltre l’aspetto culturale e riguardare non solo la sfera commerciale ma anche, e soprattutto, quella sociale: occorre la necessaria attenzione a chi vive il centro storico. L’impoverimento della qualità e la crescente perdita dei tradizionali negozi, molti dei quali utili anche alla “vita” del centro storico, imponeva da tempo il governo di tale dinamica.
Se un centro storico deve essere vissuto, occorrono anche tutte le caratteristiche e gli strumenti per esserlo. Quindi necessitano anche quegli esercizi commerciali utili alle esigenze degli abitanti e quindi non solo dei turisti, dei visitatori occasionali o di chi vi lavora. Occorrono offerte di prodotti che non siano avulsi dal contesto cittadino e dalla storia e tradizione del nostro centro storico. Non governando il processo di aperture-tipologia merceologica, si rischia di ridurre la città a una sorta di shopping center disarmonico con il contesto di “patrimonio Unesco”.
Plauso quindi all’assessore Tirelli che, forse senza neppure saperlo, si è trovato in linea e in sintonia con le impostazioni “storiche” del Circolo Sena Civitas”.