Ernesto Campanini riporta quanto emerso in Consiglio Comunale... e fa qualche riflessione
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SIENA. Lo spopolamento del centro storico è il riflesso dello stato di salute di una città. I dati demografici sono di difficile interpretazione e meritevoli di un’approfondita analisi perché ci forniscono informazioni essenziali sulle scelte delle passate amministrazioni locali e non, ma soprattutto ci dovrebbero, e sottolineo dovrebbero, indicare la strada da scegliere per la nostra città.
Parlando di spopolamento del nostro centro storico non si fa il torto di trascurare le periferie, anzi, parlando del primo si scopre il diretto collegamento con le seconde e si capisce come negli anni lo spostamento delle persone sia passato dal centro alle periferie con un perfetto travaso e con una scelta politica bene precisa.
Nell’ultimo consiglio comunale del 2 agosto mi ha colpito particolarmente una frase scritta nel Piano Operativo Comunale, quella che la maggioranza ha sottotitolato“Rigenerazione Urbana”, ebbene nel mezzo a fiumi di buoni intenti scritti ottimamente c’era scritto ciò: “La previsione dell’aumento di popolazione ha portato per tutta la seconda metà del xx secolo a moltiplicare le aree edificabili…”. Questa frase cancella in un secondo tutti gli errori clamorosi ed evidenti degli amministratori del passato, con questa affermazione si vuol far credere che il nuovo quartiere della Colonna di San Marco, di Viale Sardegna, della zona commerciale di Massetana ecc. erano dettate da un semplice errore di previsione di aumento demografico?
I dati ci dimostrano esattamente il contrario perché gli amministratori sapevano benissimo che dal 1971 in poi la popolazione era in costante e lenta diminuzione, basta leggere i censimenti ( 10 mila abitanti in meno dal’71 al ’91). Quindi la causa della cementificazione selvaggia fu essenzialmente per due motivi: la speculazione edilizia e una politica residenziale per gli universitari legata a doppio filo con la scelta di far rimanere il grosso delle facoltà nel centro storico, da qui la conseguente impennata del costo degli affitti che ha reso conveniente, non solo economicamente, a molti spostarsi extra-moenia facendo proliferare i servizi fuori dalle mura.
Rendendomi conto di trovarmi di fronte ad un Sindaco e un’amministrazione incapace politicamente di voler affrontare tali problematiche e sentendomi più volte ridire con vanto che la popolazione del centro è aumentata nell’ultimo anno (27 unità!), ho depositato un’interrogazione in consiglio comunale per chiedere qual è il trend demografico del centro storico negli ultimi 20 anni, quali sono secondo loro le cause e cosa intendono fare di concreto per contrastare questo fenomeno. Un fenomeno che voglio ricordare ha visto perdere 565 persone solo negli ultimi 6 anni ( il 5% in meno) solo per il centro storico a fronte dello 0,1 di calo demografico dell’intero comune. Il che significa in poche parole che la popolazione periferica e rurale rimane costante mentre cala a picco quella del centro storico.
Per concludere voglio ricordare, come ho già fatto in consiglio che esiste una mozione del 2015 votata trasversalmente e sostenuta anche dal sottoscritto, che chiedeva una mappatura completa di tutti gli immobili sfitti nel comune,(che sembra che si aggiri intorno alle 20mila unità), i risultati di questa mappatura dovevano essere già stati comunicati in consiglio comunale entro il giugno scorso ma non ci è dato sapere quali siano i suoi risultati.
Forse quando si presentano in consiglio e alla città dei documenti che parlano di “rigenerazione della città” sarebbe opportuno conoscere i motivi che la stanno facendo morire, o forse l’obbiettivo è proprio questo?! Un grazioso centro storico, una bella corsa di cavalli e tanti bei cipressini di contorno…però per piacere togliamoci dalle scatole i suoi residenti perché rompono le scatole e pretendono anche di viverci dentro una città così bella!
Ernesto Campanini (Sinistra per Siena)