Una donna vendeva sui social falsi modelli di grandi marche a prezzi irrisori
SIENA. La Guardia di Finanza ha individuato e oscurato un sito internet attraverso cui quale venivano venduti abiti da sposa e da cerimonia contraffatti di importanti case di moda del costo di svariate migliaia di euro venduti a prezzi irrisori.
La scoperta grazie alla segnalazione di un utente, insospettito proprio dal valore non congruo del vestito che aveva trovato, navigando casualmente su internet, su un profilo Facebook denominato “Abiti da Sposa”, dove venivano pubblicizzati abiti nuziali e da cerimonia (su misura), accessori vari, borse e scarpe.
Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica di Siena, hanno permesso di individuare la responsabile del sito, una signora originaria di Grosseto, da poco datasi all’imprenditoria su internet. L’indagata aveva attivato una vera e propria attività di commercio elettronico, acquistando gli abiti e gli accessori da cerimonia su un sito internet cinese per poi rivenderli attraverso un suo profilo Facebook. I contatti con i potenziali clienti avvenivano tramite posta elettronica mentre i pagamenti venivano eseguiti tramite carte elettroniche prepagate proprio per consentire un certo anonimato ed un’elevata capacità di transazione.
All’interno dell’abitazione della signora sono stati, inoltre, rinvenuti bozzetti di abiti da sposa e da cerimonia con indicati modelli, taglie, codici identificativi e prezzi dei vari articoli, nonché elenchi di oggettistica riconducibile ad organizzazione di banchetti nuziali (segnaposto, bouquet, etc.), un vero e proprio “catalogo” imprenditoriale del “wedding planner”.
L’intervento della Guardia di Finanza è risultato quanto mai tempestivo, consentendo di bloccare immediatamente la vendita degli abiti contraffatti. Il sito è risultato aperto solo da alcuni di mesi e fortunatamente non sono stati tanti i clienti raggirati.
L’azione della Guardia di Finanza a contrasto del fenomeno della contraffazione in genere mira in primis alla tutela dei consumatori, talvolta ignari di acquistare beni non originali e solitamente non consapevoli dei rischi cui vanno incontro: in alcuni casi i beni contraffatti non essendo sottoposti ai controlli di sicurezza ed igiene previsti dalle normative comunitarie e nazionali, risultano persino pericolosi per la salute.
Nel caso in questione la vendita di abiti riportanti marchi di alta moda avrebbe sicuramente nociuto al prestigio del Made in Italy, venendo poste in vendita merci di scarso pregio, lontane dall’eccellenza qualitativa raggiunta dalla aziende nazionali nel settore.