Introdotte fasce di isogravità per far fronte al nuovo “Isee”
di Lorenzo Croci
SIENA. Con l’introduzione del nuovo Isee dal gennaio di questo anno, il quale valuta in modo completamente diverso il reddito immobiliare e patrimoniale del singolo utente che necessita del bisogno di poter usufruire dei servizi che la “Società della Salute”e il comune di Siena da sempre fornisce e promuove per i non autosufficienti, il Comune di Siena, in particolare l’assessorato al sociale e alla sanità guidato da Anna Maria Ferretti, in concomitanza con Giuseppe Gugliotti e Marco Picciolini – rispettivamente vicepresidente e direttore della “Società della Salute – ha deciso di rivedere l’intero quadro tecnico e operativo per evitare discriminazioni all’interno di tutte le fasce sociali.
Come sappiamo, il nuovo Isee prevede sette fasce che indicano lo stato economico e reddituale del singolo utente: da 0 a 9000 euro, da 9001 euro a 13000 euro, da 13001 euro a 17000 euro, da 17001 euro a 21000 euro, da 21001 a 25000 euro, da 25001 euro a 29000 euro e superiore a 29000 euro. Al fine di ottenere stessi criteri di accesso ai servizi, uguali servizi nel contesto della non autosufficienza ed evitare che chi è povero diventi ancor più povero e chi è mediano riesca ad “arricchirsi” ingiustamente (così dicono i dati esaminati dall’assessorato comunale), l’assessorato al sociale e alla sanità ha introdotto – per ogni fascia economica presentata dinanzi, 5 fasce di isogravità ( da 1 a 5 ) le quali prevedono una diversa compartecipazione economica all’ora da parte dell’utente soggetto che richiede il servizio da lui espressamente scelto; tutto questo per far fronte alla difficoltà da parte delle istituzioni e degli organi protagonisti di calcolare il nuovo Isee, il quale mette sul piatto la difficoltà di calcolare anche eventuali titoli, azioni di stato e accompagnamento che il soggetto richiedente il servizio per non autosufficienti detiene. Ancora oggi questi servizi (sostegno economico, assistenza sociale, assistenza domiciliare, inserimento socio terapeutico, servizi residenziali e semi residenziali, trasporto anziani, telesoccorso) sono finanziati tramite il bilancio comunale e tramite lo stanziamento annuale del fondo di non autosufficienza (cifra pari a 1820 euro), ma da gennaio di questo anno è necessario calcolare una inerente e necessaria compartecipazione economica la quale varia a seconda del servizio e a seconda della gravità della situazione sanitaria del richiedente. Tra le tante novità presentate, chi si trova nella fascia economica Isee che va da 0 a 9000 euro continua ad essere completamente esente dal pagare qualsiasi cifra, e per chi si trova nella fascia reddituale che supera i 29000 euro continua a pagare il totale del servizio del totale del servizio da lui richiesto.
Le 5 fasce di isogravità, presenti in ognuna delle 7 fasce economiche e reddituali dell’Isee prevedono una gravità bassa nelle fasce 1 e 2 e una gravità medio alta e alta nelle fasce 3,4 e 5; dunque chi si trova in una fascia come 3,4 e 5 andrà a pagare una cifra oraria – di solito massimo 5,98 euro all’ora – più alta rispetto agli utenti che si ritrovano nella fasce 1 e 2. La “Società della Salute” – formata da 15 comuni con 121 mila abitanti all’interno dei quali il 25 per cento è ultra 65enne e di questi ultra 65enni ci sono circa 5.400 che hanno oltre 85 anni e 3000 di questi sono di Siena – si è dichiarata soddisfatta dell’operato svolto da parte del comune di Siena. In tutto questo, un importante ruolo è detenuto anche da “Uvm”, ossia dall’unità di valutazione multidimensionale il quale è un servizio che esamina e realizza progetti di assistenza nel settore della non autosufficienza, che tramite lavoro sinergico con il comune di Siena e la “Società della Salute” ha il compito di assistere il richiedente al servizio tramite residenza momentanea e assistenza residenziale, creando un vero e proprio progetto di assistenza che nel giro di pochissimo tempo viene presentato alla famiglia la quale si siede al tavolo insieme ad “Uvm” per prendere la decisione migliore. Inoltre è stato attivato pochi mesi fa un servizio diretto e a stretto contatto con l’azienda ospedaliera “Le Scotte”: al momento che il paziente si appresta ad essere dimesso dall’ospedale, l’azienda ospedaliera contatta personalmente la società “Uvm” la quale si affretta immediatamente a trovare alloggio al paziente dimesso allo scopo di non lasciare questa persona sola e in mezzo al guado.
“Abbiamo cercato e trovato delle misure che ci sembrano le più giuste possibili ma non sappiamo se davvero sarà così; a settembre verrà effettuato un monitoraggio dei risultati per capire il lavoro svolto e capire se sarà necessario rivedere l’impegno svolto su queste fasce atte ad equilibrare tutte le fasce sociali in base alle fasce economiche e reddituali; in caso di discrepanze gravi le fasce di isogravità introdotte saranno modificate attentamente dove necessario allo scopo cardine di non lasciare nessuno senza servizio”, ha dichiarato l’assessore Anna Maria Ferretti.