Il primo cittadino interviene nel merito del nuovo Piano Operativo e della variante di aggiornamento del Piano Strutturale
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SIENA. “Qualcuno in città continua ad alimentare un’idea sbagliata del processo che abbiamo avviato con il nuovo Piano Operativo e la variante di aggiornamento del Piano Strutturale. C’è chi dice che facciamo troppo e chi troppo poco. Mettiamo le cose in ordine. Il Piano Strutturale del Comune di Siena ha già avuto di fatto una significativa modifica: la rinuncia al nuovo stadio e il conseguente ridimensionamento del progetto faraonico della cosiddetta “città dell’Arbia”, segnando il passaggio ad una fase più equilibrata per la città”. Con queste parole il Sindaco Bruno Valentini interviene nel merito del dibattito sul futuro urbanistico della città.
“A chi critica il processo di revisione degli strumenti urbanistici comunali – prosegue Valentini – precisiamo che l’attuale RU è scaduto e poiché è scattato il regime di salvaguardia, non mi sembrano lungimiranti le critiche di chi reclama una visione per il futuro della città, senza comprendere che sarebbe esiziale se questo stato si prolungasse a tempo indefinito. La messa in campo di un nuovo piano strutturale, oltre a tempi molto lunghi, comporta comunque lo svolgimento di molte delle attività che stiamo conducendo ora. Tutti gli studi geologici di supporto – idraulici, geologici e sismici – saranno immediatamente disponibili e utili anche per il futuro PS, da completare entro il prossimo mandato. Noi chiediamo alla città una mobilitazione intellettuale, con gli incontri, le consulte, la mappa dei contributi e i più tradizionali modi di comunicazione, per sondare e capire le intenzioni e le pressioni che insistono sulla città”.
“Per la nuova legge regionale – spiega il primo cittadino – entro novembre 2019 tutti i Comuni dovranno aver avviato il procedimento per il nuovo PS e molte delle attività che si stanno svolgendo sono appunto propedeutiche a questo appuntamento. L’Avvio dovrà contenere già il perimetro del territorio urbanizzato, ovvero il limite insuperabile per le nuove edificazioni residenziali. E’ noto come questa amministrazione sia riuscita a riequilibrare un bilancio comunale che ci aveva lasciato un debito di oltre 100 milioni, riducendolo del quaranta per cento. Abbiamo fatto della spesa oculata un nostro punto di forza, lavoriamo per il bene della città, non per ambizioni personali. Gli operatori economici così come gli abitanti sarebbero contenti se la sospensione delle pratiche edilizie, anche di quelle più semplici, si protraesse a tempo indefinito?”
“Nei ragionamenti che ho visto avanzare dai giornali – sottolinea Valentini – mi sembra di aver letto solamente riferimenti nostalgici ad un passato peraltro poco desiderabile, che ci ha lasciato qualche disastro urbanistico da gestire. La capacità di attrarre gli investitori discendeva pressoché solamente dall’avere una banca a disposizione. Nella nuova fase che proponiamo, si procederà con prudenza e con piccoli interventi, ai quali deve essere affidato il difficile compito di rinnovare e rigenerare le diverse parti della città, con limitate risorse pubbliche e molta attenzione alla sostenibilità, sia ambientale, che economica. Stiamo lavorando con umiltà per lasciare alla città uno strumento, il primo Piano Operativo, che semplifichi la vita agli operatori ed anche agli uffici comunali, riducendo fortemente le previsioni di espansione, avendo cura di mantenere l’integrità del nostro territorio. Su questo passaggio auspichiamo una riflessione collettiva”.
“A breve, già in ottobre, continueremo il percorso di comunicazione e partecipazione chiamando attori ed abitanti a confronti tematici e questo parallelamente alla costruzione del Piano urbano della Mobilità Sostenibile PUMS. Ci saranno tavoli di elaborazione e incontri tecnici, dove chiunque potrà esprimere la sua idea. Solo nel 2016 abbiamo potuto sfuggire al vincolo del rientro dal debito imposto dalla Corte dei Conti, reperendo i fondi necessari per gli imprescindibili incarichi professionali. Adesso è importante sottrarre dalle strumentali posizioni della campagna elettorale quello che di necessario e di buono deve essere fatto subito per la città e per i suoi abitanti. Per questo intendiamo adottare il Piano Operativo e la variante di semplice aggiornamento del PS, in modo da superare il cappio delle salvaguardie e far ripartire le opportunità di riqualificazione della città, attraverso una maggiore flessibilità sulle destinazioni d’uso, come i nuovi stili di vita suggeriscono. Con un Piano Operativo pienamente valido per la disciplina dell’esistente, si potrà affrontare qualsiasi scenario per rilanciare la città, compreso quello dell’integrazione territoriale della pianificazione con i Comuni vicini, attualmente in sospeso” conclude il sindaco.
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