Applicavano tassi fino al 600 per cento un funzionario del Comune di Siena e due imprenditori di Monteroni
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SIENA. tTree persone sono finite sotto inchiesta poiché prestavano denaro a tassi di usura che arrivavano anche 600 per cento. I tre uomini, secondo quanto si apprende da fonti vicine alle indagini, sono un funzionario del Comune di Siena e due imprenditori di Monteroni d’Arbia; quest’ultimi avrebbero anche legami di parentela con il boss Bernardo Provenzano.
Tra agosto e settembre, dopo alcune perquisizioni domiciliari e nei luoghi di lavoro da parte della Guardia di Finanza, sono stati effettuati sequestri preventivi per un ammontare complessivo di oltre 240mila euro. Durante la perquisizione nell’ufficio del funzionario del Comune di Siena sarebbe stato rinvenuto una sorta di libro contabile dettagliato con appuntate date e cifre dei prestiti. Tra i beni sequestrati anche orologi Rolex e macchine di lusso. Contro i provvedimenti di sequestro i legali degli indagati hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame che, nei giorni scorsi, ha invece confermato la misura preventiva.
La Procura di Siena contesta ai tre un’usura su prestiti per complessivi 700mila euro circa. La somma, secondo l’accusa, sarebbe stata prestata in più volte dal 2009 al 2016 ad un’avvocata in difficoltà economiche. Le indagini sarebbero infatti partite proprio dalle vicende giudiziarie del legale che, radiato dall’ordine e condannato in primo grado di giudizio con l’accusa di truffa dopo aver falsificato sentenze ai danni dei clienti, avrebbe testimoniato di aver commesso il reato perché necessitava di denaro da restituire ai 3 presunti usurai. Le indagini della Procura di Siena proseguono per accertare l’esistenza di altre vittime.