L’Associazione interviene sulle tematiche Baby gang e Pakistani
SIENA. Da Siena Sostenibile riceviamo e pubblichiamo.
“Colpisce la lettura dei giornali di questi giorni, in cui a proposito della presenza di giovani gang e writers nel centro di Siena, il Comune risponde con un comunicato dell’assessora alle “Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Servizi Informatici, Smart City, Progettualità e Sviluppo Digitale, Sicurezza e Polizia Municipale, Fondi Europei”, in cui si garantisce una maggiore sorveglianza delle zone più frequentate da parte della Municipale, così come risponde con lo sgombero dal parcheggio della Stazione dei pakistani che vi trovano riparo nella notte. La risposta è la stessa: si usa la forza pubblica e basta, non si propone niente altro.
Non si pensa ad organizzare centri di aggregazione giovanili attrattivi per i ragazzi, dove possano trovare spazi e occasioni di attività sane aiutati da personale esperto, non si pensa di ristrutturare velocemente con bagni e brandine una delle tante strutture vuote della città. Solo “leviamoceli dai piedi, che vadano altrove”. E si parla di “Politiche Giovanili e Pari Opportunità”. Questa non è comunità, è gruppo, è oligarchia, non è certo nelle nostre tradizioni del Cor magis tibi Sena pandit! Non si può pensare che è compito del volontariato. Non lo è. Il volontariato con le Contrade, con le società di attività giovanili, con la Caritas, con le signore che preparano le cene fa tanto, ma curare la vita della città, rendendola sostenibile per fare in modo che tutti e tutte ci possano vivere bene e siano accettati, questo è compito della struttura comunale che governa Siena”.