SIENA. Da Siena Popolare riceviamo e pubblichiamo.
“Noi di Siena Popolare abbiamo provato a focalizzare la nostra campagna elettorale sulle problematiche della nostra città e sulle proposte. Abbiamo però assistito ad una campagna elettorale da parte delle altre forze politiche in cui i contenuti sono stati messi in secondo piano. Si sono tutti concentrati sulla forma e sulle tattiche. Così abbiamo visto il Pacciani e la Ferretti contendersi a suon di attacchi scomposti un bacino elettorale che sanno essere parzialmente sovrapponibile, lasciando da parte tematiche importanti che solo noi abbiamo affrontato costantemente, come quella delle politiche abitative, della povertà energetica, del lavoro precario e dell’accoglienza. Così concentrati a contendersi voti che hanno lasciato campo libero alla destra una e trina, sia quella aziendalista e tutta orientata al privato, al profitto e alle esternalizzazioni del Castagnini e del Montomoli, che quella più identitaria della Fabio. Tra l’altro, in una campagna elettorale così poco lineare e trasparente, sono passate sotto traccia le contraddizioni gigantesche della destra, che da una parte rivendica il proprio ruolo nella giunta uscente e dall’altra ne prende le distanze; da una parte rivendica una componente civica e dall’altra la sfilata dei ministri del governo Meloni a supporto della Fabio, tra i quali quel Lollobrigida che parla di sostituzione etnica. Quindi tra una destra piena di nostalgici dichiarati del regime fascista e razzisti, che stuzzicano le pulsioni peggiori che si muovono nella pancia della comunità, un centrosinistra, che prova goffamente ad ignorare le pesanti responsabilità per una città affossata da un sistema clientelare e predatorio da loro stessi alimentato, e un polo civico privo di una visione coerente e compatibile sul futuro della città, il ballottaggio si prospetta come una ricerca disperata del male minore.
Da parte nostra, a prescindere dal risultato elettorale, continuerà l’impegno di questi ultimi anni per costruire un’alternativa politica e sociale alla classe dirigente cittadina e a quelle forze politiche che continuano a gestire il potere e le risorse pubbliche sulla pelle dei cittadini, che vedono peggiorare rapidamente le proprie condizioni di vita”.