"Crediamo moralmente inconciliabile che De Mossi possa essere il difensore di uno degli indagati
SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“La notizia di 12 indagati per riciclaggio e corruzione internazionale sta scatenando un terremoto nella città, che si manifesta soprattutto nelle chat e sui social networks. Presenti, nelle carte, nomi eccellenti come l’ex-segretario generale del Comune di Siena, il dottor Del Regno, o parlamentari eletti nelle file del M5S, come l’onorevole Caiata (poi passato a Fdi). Su Caiata vale la pena ricordare la forte presa di posizione contraria dell’ex gruppo 5 Stelle di Siena alla sua candidatura, che sembrerebbe poi averlo pesantemente pagato con la mancata certificazione da parte dell’anonimo staff di Grillo per le Amministrative del 2018.
Presenti, tra gli indagati, anche il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi (autosospesosi), e Andrea Bellandi, noto imprenditore cittadino e attuale direttore generale della società di calcio ACN Siena.
L’inchiesta rischia di provocare un vero e proprio “terremoto” nel tessuto sociale ed economico nella nostra città, con un evidente danno all’immagine stessa di Siena.
Fermo restando il diritto di ognuno di potersi difendere nel modo migliore possibile e che si è innocenti fino alla condanna, crediamo che il Comune di Siena, nella figura del sindaco De Mossi, dovrebbe valutare la possibilità futura di costituirsi parte civile per il danno di immagine che sta patendo la nostra città.
Anche per questo crediamo moralmente inconciliabile che, secondo le notizie pervenute dalla stampa locale, l’avvocato De Mossi, sindaco della città di Siena, possa essere il difensore di uno degli indagati.
Confidiamo quindi nella volontà delle istituzioni cittadine nel tutelare, prima di tutto, l’immagine di Siena e dei suoi cittadini”.