"Dovere della Politica dovrebbe essere quello di immaginare un futuro diverso"

SIENA.Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Due articoli hanno attratto oggi la nostra attenzione. Il primo è per la non invidiabile posizione di Siena nella top-ten dei comuni per multe stradali “pro-capite”: 171,5€ a cittadino, primo posto nella graduatoria italiana[1].
La seconda notizia, decisamente più interessante, è relativa ad un sondaggio effettuato dal Politecnico di Torino (la “patria” italiana dell’auto) sull’automobile nella società contemporanea[2]: il 38% degli intervistati risponde che l’auto costa troppo, sia per l’acquisto che per la manutenzione, e che in città se ne può fare a meno.
Sarà che Torino è una metropoli e quindi i servizi pubblici riescono a soddisfare le esigenze di mobilità di gran parte della popolazione ma l’impressione è che l’auto come status symbol nato negli anni ‘60 e ‘70, rappresentazione del benessere economico e della ritrovata libertà di movimento degli italiani, stia decisamente perdendo “appeal”.
Ne abbiamo già parlato di quanto ormai i listini delle auto siano schizzati verso l’alto, rendendo questi beni inarrivabili per molti lavoratori, che vedono gli stipendi fermi da decenni e devono fare i conti con ben altri rincari, dall’alimentare alle bollette.
Per non parlare del caro-carburanti, che vede ormai sia benzina che diesel stabili a oltre 1,70€ al litro, con le ultime notizie sulla rimodulazione delle accise che confortano ben poco (a proposito, ma non dovevano toglierle?).
Insomma, l’auto sta diventando sempre più un bene di lusso e sempre meno uno strumento indispensabile, sostituita da altre soluzioni meno costose per soddisfare le esigenze della mobilità privata.
Siena, da parte sua, rimane una delle città con più auto per abitante: sarà per la parvenza di benessere che ancora resiste o per le peculiarità del territorio, che rendono in certi casi impossibile muoversi senza avere un mezzo privato.
Fatto sta che la società sta cambiando e con essa anche le tendenze dei giovani di oggi, ben diversi da quelli che vedevano nel compimento dei 18 anni l’obiettivo dell’auto e la conquista della libertà: oggi l’auto rischia, invece, di trasformarsi in un vincolo economico importante, tanto da farne riconsiderare il reale bisogno di averne una.
Del resto, riflettiamoci su: ormai con meno di 25.000€ difficile acquistare un veicolo, per tenerlo gran parte del tempo al parcheggio in attesa di essere usato per poche decine di minuti per spostarsi, talvolta, anche di pochi km. E dover sprecare tempo, dato l’alto numero di veicoli in circolazione, alla ricerca di un nuovo parcheggio. A cui aggiungere, oltre ai costi di acquisto e di uso (carburante, pneumatici), le varie tasse e balzelli: bollo, assicurazione, tagliando e revisione. Un salasso senza fine e sempre più costoso che erode inesorabilmente le buste paga sempre più leggere. Per non parlare dei costi sociali e sanitari dovuti agli incidenti: ogni anno migliaia di feriti e vittime sulle strade.
Dovere della Politica dovrebbe essere quello di immaginare un futuro diverso. L’auto, a pensarci bene, è solamente uno strumento per spostarsi da qui a lì. Perché non poterlo fare in altro modo, magari spendendo meno?”