
SIENA. Da Siena Pirata riceviamo e pubblichiamo.
“Siena ha i costi per l’acqua potabile tra i più cari d’Italia. Una non invidiabile seconda posizione, assieme a Grosseto (stesso gestore idrico: Acquedotto del Fiora Spa), che vede una spesa media di 821€ annua per un consumo annuo di 182 mc. Facendo due banali conti della serva, siamo ad un costo di 4,50€ al mc per il servizio di acqua potabile che raggiunge le nostre abitazioni. Cifre non distanti da quelle che ognuno può fare in autonomia, prendendo le ultime fatture ricevute da AdF e dividendo il costo totale per i mc consumati: tra costo del servizio, della fognatura, della depurazione e balzelli vari, la cara acqua potabile supera abbondantemente i 4€ di costo per 1000 lt.
Cifre a cui, lo sottolineiamo per completezza, molte famiglie devono anche aggiungere i costi dell’addolcimento domestico, necessari a mitigare il problema dell’eccessivo calcare presente in molte forniture: spese non trascurabili, anche di svariate centinaia di € l’anno, che si aggiungono a quelle delle bollette AdF.
A mezzo stampa, il presidente di Acquedotto del Fiora Roberto Renai cerca di giustificare il triste primato con la scarsa densità di popolazione del territorio servito: solo 52 abitanti per kmq. Troppo pochi per “ottimizzare” i costi di gestione della rete, a suo dire.
Eppure basta cercare in Rete qualche dato sulla densità abitativa italiana per scoprire che moltissime zone del nostro Paese hanno densità abitative decisamente inferiori a questo valore. Pensiamo a tutte le zone appenniniche o alpine, dove comunque il servizio idrico è servito, ma a costi nettamente inferiori a quelli senesi. Insomma, gentile dottor Renai, questa giustificazione non ci convince.
Forse il triste primato è dovuto al fatto che il servizio idrico è gestito da una SpA, una società privata il cui obiettivo è fare utile. E Adf, stando alle informazioni reperibili in Rete, utile ne fa: per il 2023, secondo il comunicato pubblicato dalla stessa AdF sul sito web ufficiale[1], “L’utile prodotto nell’esercizio 2023 ammonta a 17,94 milioni di euro e verrà destinato a riserva per circa 12,5 milioni, di cui la gran parte vincolata alla realizzazione degli investimenti (FONI) per oltre 12,2 milioni. L’importo che sarà erogato ai soci ammonta a 5,4 milioni.”
5,4 milioni di € di dividendi ai soci, 60% pubblici[2] e 40% privato: in questo caso, la Ombrone Spa.
Proviamo a immaginare: se invece di una SpA ci fosse, a gestire il servizio idrico essenziale alla vita, una società totalmente pubblica, i cui obiettivi non fossero la realizzazione di utili, forse anche il peso delle bollette per i cittadini sarebbe più basso?
Ce ne ricorderemo in vista delle imminenti Elezioni Regionali Toscane: chissà se ci saranno forze politiche capaci di proporre una ri-pubblicizzazione totale del servizio idrico, come peraltro sancito dal Referendum del 2011 ancora disatteso.
[1] https://www.fiora.it/pubblicazioni/adf-approvato-allunanimita-il-bilancio-2023/
[2] https://www.fiora.it/azienda/chi-siamo/corporate-governance/i-comuni/
[3] https://www.fiora.it/azienda/chi-siamo/corporate-governance/il-socio-privato/