Si parla di uno sversamento di carburante dalla cisterna del Consorzio Operativo Mps di via Ricasoli. "Qual’è il livello di contaminazione e quali sono i potenziali rischi per la cittadinanza?"
SIENA. Alcuni cittadini hanno segnalato un insolito viavai di mezzi e di persone alle Fonti di Pescaia, edificio duecentesco di proprietà comunale e sede del Museo dell’Acqua, ormai da qualche settimana.
E’ stata sufficiente una veloce ricerca in Rete per scoprire che “ad inizio novembre si è verificato un importante sversamento di carburante dalla cisterna del Consorzio Operativo del Monte dei Paschi in via Ricasoli, che ha coinvolto purtroppo massicciamente anche la fonte di Pescaia ed il suo bottino. Fin da subito il Comune di Siena, con il supporto di ditte specializzate, si è occupato della bonifica dell’area, che è tutt’ora in corso, nella speranza che la fonte medioevale ed il suo sistema di alimentazione idrica non abbiano subito danni permanenti.” (dalla pagina Facebook dell’Associazione La Diana[1]).
Sorprende non aver trovato molte altre informazioni OSINT, soprattutto da parte del Comune di Siena e dell’ARPAT, Ente pubblico per la protezione ambientale Toscana.
Cos’è successo, esattamente? Qual’è il livello di contaminazione e quali sono i potenziali rischi per la cittadinanza? Ci sono pericoli di contaminazione per le falde acquifere e per i bottini? Il monumento e le fonti hanno subito danni?
Chiediamo alle Istituzioni di pronunciarsi al più presto in merito, per informare adeguatamente la cittadinanza ed evitare che si generi ingiustificato allarmismo o si diffondano informazioni non veritiere.
Siena Pirata