SIENA. Vogliamo rispondere all’assessore Benini che, in merito alla Didattica a Distanza, dichiara come sia “la migliore soluzione anche per la continuità didattica”.
Anche se i dirigenti scolastici degli istituti si sono affrettati a specificare, giustamente, come la DAD debba essere “una soluzione di emergenza, non la norma“, desideriamo sottolineare come, a oggi, crediamo che non siano ancora stati risolti molti problemi infrastrutturali che limitano, di fatto, le possibilità degli studenti nel seguire le lezioni da casa.
Parliamo, ad esempio, delle zone d’ombra ancora presenti nel nostro territorio. Zone dove non c’è neppure l’ADSL e il segnale GSM non ha prestazioni adeguate a poter seguire le videoconferenze, limitandone quindi le possibilità di partecipazione degli studenti che vi risiedono.
Non ci risulta sia stato ancora superato il GAP culturale delle famiglie economicamente più deboli, che non possono permettersi attrezzature e/o connettività adeguate alle esigenze della DAD. Mancando, a nostro parere, una reale e concreta politica di inclusività nei confronti dei figli di queste famiglie (perlopiù extracomunitarii), che vivono nella partecipazione scolastica de visu un importante elemento di emancipazione e integrazione nella nostra società. Non crediamo sia un caso se proprio nei mesi passati, a quanto ci è stato riferito, sono proprio gli studenti di queste famiglie ad aver “peccato” di partecipazione alla didattica on-line.
Manca poi, a nostro parere, un background culturale adeguato al nuovo contesto della Didattica a Distanza, che non può essere una semplice trasposizione della didattica tradizionale davanti a una webcam e uno schermo: riteniamo siano da ripensare tutti i processi di valutazione e di partecipazione alle lezioni, tenendo conto delle caratteristiche peculiari del medium informatico.
Senza considerare che, in un momento che vede una forte spinta verso lo smartworking, non tutte le famiglie hanno gli spazi e la strumentazione per poter affrontare sia l’attività lavorativa che didattica negli stessi momenti.
Per finire, c’è poi tutta l’annosa questione sulle piattaforme scelte per la Didattica On-Line, che abbiamo ben evidenziato nella nostra lettera aperta al Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, qualche giorno fa (http://www.toscanapirata.it/
Insomma, l’argomento “Didattica a Distanza” non è semplicemente accendere il PC e sorridere davanti alla webcam: c’è un mondo, dietro, che coinvolge non solo le tecnologie utilizzate ma anche i processi e la pianificazione della didattica stessa. Il CoVID19 ha imposto alla società di affrontare nuove sfide: sta alla società, a iniziare dalla classe Politica, riuscire ad affrontarle nel modo migliore possibile.
Gruppo Siena Pirata