Le associazioni ciclistiche: "Chiediamo di poter circolare in bici in sicurezza"
SIENA. Dal Tavolo delle Associazioni Ciclistiche Senesi riceviamo e pubblichiamo.
“L’8 luglio, Gianfranco Volpi, 67enne residente a Pienza, è stato ucciso mentre stava pedalando lungo la SP 53, in Val d’Orcia, tamponato da un automobilista alla guida della sua jeep.
Non si tratta di un “incidente stradale”, come comunemente la cronaca definisce simili luttuosi eventi, ma di un’uccisione di una persona che, come stabiliranno le indagini, dovrà avere un responsabile preciso. Non intendiamo qui emettere sentenze premature o rivestire ruoli che non ci competono; nel ricordare Gianfranco Volpi, vogliamo con forza porre l’attenzione su alcuni punti che rimandano alla sicurezza di ogni utente della strada.
Partiamo dal caso specifico. Negli ultimi anni, due sono stati i ciclisti uccisi lungo la SP 53, arteria che collega la Cassia alla Foce e poi a Chianciano; la qual cosa dovrebbe far riflettere sulla sicurezza o meno di tale tracciato. La strada in questione è particolarmente stretta, rettilinea, carente di limiti o altri dissuasori di velocità, una strada su cui le auto sfrecciano a velocità folli. Come sappiamo, e come i dati nazionali degli incidenti stradali dimostrano, è proprio la velocità uno dei fattori, se non il principale, delle cause dell’infortunistica stradale; limitare la velocità dei mezzi motorizzati e far rispettare i limiti già esistenti è perciò uno dei primi compiti che chi amministra la mobilità deve porsi. Concretamente, vista anche la crescente presenza di ciclisti e cicloturisti che vengono a visitare il nostro territorio, su quel tracciato dovranno essere fatti investimenti precisi per rendere sicura la mobilità di ogni utente della strada, a partire dai più vulnerabili.
Proprio la sicurezza è il tema sul quale a Siena il mondo delle due ruote, organizzato quale Tavolo delle Associazioni ciclistiche senesi, si è impegnato in questi ultimi anni. Al proposito, ricordiamo che con slogan “La strada è di tutti” furono accolti ciclisti e Giro d’Italia quando questo fece tappa a Siena nel 2021 e organizzata l’iniziativa “SiconnetteSi Siena-Sinalunga”, lungo la complanare; lo stesso slogan ha ispirato il recente “Strade di Siena-Festival della mobilità e del turismo sostenibile”- organizzato a maggio dal Tavolo, dal Comune di Siena e dalla Fondazione Monte dei Paschi.
Il senese, terra straordinariamente bella e così attrattiva per chi fa cicloturismo, deve diventare un territorio “amico della bicicletta”; ma per arrivare a tale obiettivo deve vedere protagoniste le amministrazioni comunali e provinciale con azioni concrete, a partire appunto dalla messa in sicurezza delle strade. Il Codice della Strada è stato recentemente rivisto, nuove norme sono state approvate nell’ottica della condivisione della strada e della sua sicurezza; oggi bisogna passare dalle parole ai fatti e chi amministra un territorio deve adoperarsi in investimenti che vadano nel senso di una maggiore attenzione per chi si sposta: strade 30 nei centri urbani, politiche di moderazione del traffico, realizzazione di strutture ciclabili, promozione di strade F-bis, ovvero itinerari destinati prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile, caratterizzati da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada.
Non si può, infine, non ricordare, anche alle associazioni che rappresentano gli operatori economici, che strade belle e sicure sono indispensabili perché sempre più persone si indirizzino versi forme di mobilità ecocompatibile con effetti economici sul turismo, sulla salute e sull’ambiente
Non vogliamo continuare a piangere i morti; chiediamo di poter circolare in bicicletta in sicurezza”.