SIENA. Da Siena Aperta riceviamo e pubblichiamo.
“In merito ai risparmi per i cittadini senesi “eroicamente” attuati dal sindaco Valentini ci consentiamo alcune considerazioni sperando che almeno in campagna elettorale ogni verità possa venir fuori.
Nel 2013 il debito del Comune di Siena ammonta a 100 milioni di euro, tanto quanto nel 2001. Ad esser precisi nel 2001 il patrimonio del Comune è di poco superiore al debito (128 milioni). Nel 2013 il patrimonio è diventato 320 milioni.
Le città più indebitate sono Torino Milano e Genova, il triangolo dello sviluppo e del benessere. Vibo Valentia e Caltanissetta sono quelle meno indebitate. Raggiungere queste ultime, criminalizzando il debito e quindi gli investimenti è stato l’obbiettivo inseguito dal sindaco Valentini .
Quale era in effetti la verità e quindi i problemi da risolvere ?
Lo stop improvviso delle risorse erogate dalla FMPS non ancora pienamente indagato nel suo precipitare costrinse la giunta Ceccuzzi, cui mancò per le note vicende il tempo per degli interventi strutturali, e poi il Commissario, che per sua natura si preoccupò solo dell’ordinaria amministrazione a trovare gli equilibri del Bilancio con un aumento considerevole della tassazione. Un aumento fino ad allora evitato dai contributi aggiuntivi al bilancio comunale. Siena diviene il comune capoluogo con le tasse più alte d’Italia. Il triplo della media nazionale e il doppio di quella regionale.
Con il debito sotto controllo la vera missione avrebbe dovuto essere quella di incidere sugli elementi storici strutturali allo scopo di diminuire la tassazione che i era frutto di effetti antichi e recenti che avevano investito la città e che si erano sedimentati nel bilancio comunale. Quindi sarebbe servita una azione coraggiosa di razionalizzazione che non è stata neppure iniziata.
I costi fuori scala che il Comune di Siena doveva e deve sostenere in assenza ad oggi di sostegni esterni sono schematicamente:
1. qualità urbana che significa però anche alti costi di manutenzione.
2. quantità e qualità dei servizi offerti, fiore all’occhiello delle città ma foriere anche alti costi di mantenimento (biblioteca, Rinaldo Franci , strutture sociali e sanitarie, impiantistica sportiva , ecc ).
3. Siena città di 54 mila abitanti che pagano le tasse ma che offre servizi a 100 mila persone.
Per diminuire le tasse sarebbe stato necessario operare in maniera organica verso questi problemi strutturali. Valentini invece si è applicato su ciò che andava a posto da se (il debito , se paghi le rate e non fai nulla diminuisce automaticamente).
Non aver dato vita agli investimenti possibili e non aver inciso sui costi ha prodotto un quadro dove i cittadini senesi sono stati i più tassati d’Italia ed hanno avuto la minor incidenza di investimenti. Tutto ciò ha contribuito a deprimere l’economia in una città dove gli investimenti pubblici (comprendendo Fondazione e Banca erano 80% del totale). E’ peggiorata la qualità urbana, con minor decoro, strade disastrate e patrimonio abitativo comunale al collasso.
Nè hanno portato giovamento le promesse di investimenti futuri di dubbia realizzazione o la favola dei 100 milioni del nuovo ospedale. Oltre a qualche (poche) strada sistemata l’opera del quinquennio può essere identificata nelle balaustre di sicurezza messe in Fortezza .
Quindi 5 anni nei qual abbiamo avuto molto Facebook e poca amministrazione.
Cosa si doveva fare (e si dovrà fare?), diminuire le tasse e riprendere gli investimenti che servono alla città alla sua vivibilità e al suo decoro. Per quanto attiene alla pressione dei comuni vicini che riversano impropriamente i costi sulla città occorre aprire un dialogo vero e un confronto sereno impostato sul reciproco interesse. Perché il problema è grande e non si risolve colpendo qualche famiglia, ma operando in modo organico e non con interventi spot elettoralistici. Stanare i sindaci indisponibili, collaborare con quelli con i quali il colloquio è possibile sarebbe stata la soluzione più efficace ma avrebbe necessitato di una autorevolezza che al Sindaco di Siena , per primo i l suo partito , non è riconosciuta.
La proposta che toglierebbe ogni conflitto e risolverebbe anche econo mi camente il problema è quella da noi fatta ad inizio consigliatura: inglobare nel Comune di Siena i quartieri che ci sono stati costruiti addosso.
A riprova delle nostre preoccupazioni in questi anni in materia di tassazione i cittadini senesi hanno avuto benefici solo dal governo che ha abbattuto le tasse sulla prima casa e con la (promessa) statalizzazione delle scuole di musica per cui anche della nostra Rinaldo Franci.
Oltre a risolvere definitivamente la questione con i comuni contermini per diminuire davvero le tasse occorre una seria razionalizzazione dei servizi, un nuovo rapporto con la regione e governo (legge speciale per Siena).
Infine è possibile rilanciare gli investimenti per migliorare la qualità urbana e migliorare il lavoro.
Per amministrare servono impegno idee ed autorevolezza, servono molto meno gli spot elettorali”.