Il presidente di Acquedotto del Fiora risponde al comunicato dei sindaci di Siena e Grosseto
di Lorenzo Croci
SIENA. Dopo oltre 100 anni dall’ultimo intervento di ammodernamento concernente la rete idrica di Piazza del Campo, e non solo, lunedì 11 gennaio Acquedotto del Fiora darà il via all’intervento di ammodernamento della rete di distribuzione di Piazza del Campo il quale prevede come operazione cardine la sostituzione di 130 metri di condotta oltre alle valvole, ormai vetuste, e agli allacciamenti di piombo presenti sulla condotta stessa; l’attuale ghisa grigia con diametro variabile sarà sostituita con una ghisa sferoidale di diametro costante. Si tratta di un operazione di rinnovamento ineluttabile e non più procrastinabile per far sì che turisti, commercianti e cittadini possano essere disturbati il meno possibile da un lavoro che prevede un costo globale di circa 150.000 euro e una programmazione dei lavori nel periodo dall’11 gennaio al 15 marzo ( periodo che coincide con una delle più basse affluenze turistiche annuali ). A partire da lunedì 11 gennaio, i lavori – frutto di un articolato impegno progettuale condiviso con il Comune di Siena, sono stati concordati sia con la stessa amministrazione comunale sia con gli esercizi e le attività commerciali situate nell’area interessata – si baseranno sulla sostituzione del tratto di condotta che dalla bocca del Casato raggiunge via di Città, attraversando la Costarella dei Barbieri, per un totale di circa 126 metri. Tra i disagi più grossi che l’operazione farà registrare vale la pena sottolineare la chiusura del Casato per circa 10 giorni in maniera tale da garantire un tiraggio perfetto del cemento e soltanto pochissime volte a breve durata la città avrà un’interruzione completa di acqua; in caso di pioggia saranno allestiti gazebo al fine di evitare l’interruzione dei lavori e durante la messa del nuovo lastricato, proveniente da Viterbo, gli addetti al lavoro saranno ospitati a Siena senza ritornare nei loro alloggi quotidiani.
Al termine dei lavori sarà poi compito di Acquedotto del Fiora provvedere al rifacimento del piano stradale riutilizzando in parte il materiale rimosso e integrandolo con un nuovo lastricato di pietra serena del tipo analogo al preesistente e alto circa 14-16cm, in modo tale da non ledere in alcun modo l’immensa bellezza estetica della piazza tra le più ammirate d’Italia.
Gli investimenti sulle infrastrutture idriche della città di Siena proseguiranno successivamente con l’ammodernamento della rete idrica di via Salicotto, alla quale saranno sostituiti la tubazione idrica su tutta la strada e circa cinquanta vecchi allacciamenti in piombo oppure di zinco, con l’obiettivo non solo di ammodernare ma anche di regolarizzare i flussi idrici che da via Salicotto collegano la parte sud del centro storico; dopo via Salicotto sarà la volta di via Sallustio Bandini anch’essa ormai datata.
La scelta di effettuare in via prioritaria lavori su queste condotte è stata fatto in quanto si tratta di tubazioni principali di distribuzione sulle quali sono collegate le altre che si diramano per il centro e perché mediante l’installazione di nuove valvole ad alta tecnologia sarà resa possibile una più uniforme distribuzione della risorsa idrica e anche circoscritte le zone di chiusura dell’erogazione di acqua, in maniera tale da incrementare l’efficienza del servizio; il tutto per un complessivo investimento di circa 700.000 euro, al quale dovranno essere sommati negli anni futuri i costi di ulteriori interventi in Piazza del Campo (restanti parti di Acquedotto da sostituire per ulteriori 800 metri circa)
La presentazione dei lavori di ammodernamento è stata anche l’occasione per affrontare il tema delle tariffe idriche, riportato all’attenzione da una recente indagine di Federconsumatori: Tiberio Tiberi – presidente di Acquedotto del Fiora Spa – ha precisato che nel 2014 la famiglia media residente nel territorio gestito ha speso per la bolletta del servizio idrico integrato circa 253 euro, mentre la ipotizzata famiglia di tre persone che avesse consumato 150 metri cubi di acqua avrebbe speso 411 euro e non 436 euro come riportato nell’indagine di Federconsumatori.
“Tra le componenti di costo che incidono sula bolletta c’è innanzitutto l’IVA che è applicata in forma ridotta ma nell’ipotesi della famiglia media di tre persone con 150 metri cubi di consumi ha inciso per 41 euro; poi ci sono i 100 euro di investimenti ad abitante residente, i quali sono stati realizzati dal gestore nel 2014, che nella bolletta della famiglia di tre persone hanno inciso per 300 euro. Rimangono quindi a disposizione 70 euro per la copertura dei costi del servizio che comprendono 10mln di euro di elettricità necessaria per estratte l’acqua dai pozzi, per condurla nelle case in alta quota, per far funzionare i depuratori, oltre ai costi di gestione inevitabili per gestire al meglio 8.241 km di rete idrica, 3.211 km di fognatura e 254 tra impianti di depurazione e fosse “Imhoff”. Per quanto riguarda i costi di gestione, sia il presidente Tiberi che l’amministratore delegato Aldo Stracqualursi hanno spiegato che questi dipendono dal numero di utenti e soprattutto e sopratutto dall’estensione del territorio gestito, mentre i ricavi dipendono solo dal numero degli utenti: “spesso le statistiche riportano Milano come città modello per il costo del servizio idrico ma se si confronta le due realtà si nota che Milano ha una popolazione residente di circa 1.4 mln di persone (oltre tre volte quella servita dal “Fiora”) e gestisce una lunghezza di condotte idriche di 2.295km, circa quattro volte meno di quelle della nostra società, con una fognatura di circa 1.548km che sono la metà delle nostre e tre depuratori rispetto ai nostri 254 e infine nel 2014 gli investimenti di Milano sono stati di 35mln contro 40mln di investimenti effettuati dal “Fiora”.. Se dalla bolletta della famiglia di tre persone di Milano, la quale ammonta a 159 euro, viene tolta l’iva di 16 euro e l’incidenza della copertura degli investimenti di circa 75 euro, rimangono 68 euro a copertura dei costi di gestione, che avendo Milano una popolazione oltre tre volte superiore a quella gestita da noi, coprono tre volte di più i costi di gestione in confronto del “Fiora”
Infine, relativamente al comunicato congiunto dei sindaci di Grosseto e Siena sulla richiesta di tenere ferme le tariffe, sia l’amministratore delegato che il presidente hanno affrontato la questione chiarendo il fatto che la situazione economico-finanziaria della spa “Fiora” è molto diversa e migliore rispetto al 2014 perché difatti le banche hanno concesso al “Fiora” di poter consolidare il debito acquisito negli anni passati a lungo termine (scadenza fissata al 2026) a un valore di circa 30mln di euro in meno rispetto a quanto previsto e a un tasso di interesse nettamente inferiore rispetto a quello precedente. In base a questa nuova situazione economica – ha concluso il presidente – che ci potrebbero essere le condizioni per valutare le richieste dei sindaci, ma questo deve essere svolto insieme all’AIT (Autorità Idrica Toscana) la quale da sempre garantisce l’equilibrio economico-finanziario della gestione e quindi spetta l’ultima parola sulla possibilità di effettuare un congelamento dell’aumento tariffario.