SIENA. Da Francesca Appolloni e Pietro Staderini di Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo.
“La sicurezza a Siena è un problema già sollevato da questo Circolo denunciando più volte che l’Amministrazione comunale non ha assunto politiche adeguate a sostegno della sicurezza nella città.
Non si presidia solo con il completamento della videosorveglianza, con la sicurezza stradale o con i controlli delle occupazioni di suolo pubblico, progetti ritenuti addirittura strategici dall’Amministrazione nel Documento Unico di Programmazione.
Abbiamo anche rappresentato al Prefetto e al Questore le nostre preoccupazioni di fronte a un dilagare di reati grandi e minori, all’incremento della percezione di insicurezza da parte delle persone, dal pullulare diffuso di questuanti di colore e nomadi nei pressi degli esercizi commerciali, nei sagrati delle chieste, negli angoli di vicoli e piazze, ecc..
Non si può parlare di città sicura quando frequentemente vengono svaligiati numerosi appartamenti. Sono numeri impressionanti ai quali non eravamo abituati che non hanno mai fatto parte neanche del recente passato della nostra comunità.
Le risposte forniteci, fatte di numeri, percentuali e statistiche non ci hanno convinto poiché vivendo il territorio si può constatare de visu i reali disagi e problemi di insicurezza. Non vogliamo più vedere passare di notte da via Pantaneto, delle volanti della Polizia, prese a “spinte” e urla dai presenti: violenza contro chi ci difende e nessuno che finisce in carcere.
Noi abbiamo fatto proposte articolate e di buono senso, confrontandoci con esperti del settore ma tutto è caduto nel vuoto.
Quando le persone sono costrette a cambiare modi e stili di vita, causa una paura latente, evidenzia che le Istituzioni preposte non hanno mezzi adeguati a dare risposte o non si vogliono usare strumenti legislativi che, applicati in altri comuni, stanno dando risconti positivi”.