Cia Siena invia un documento per l’approvazione a sindaci, consiglieri regionali e parlamentari
SIENA. L’auspicio è che si proceda ad una veloce ratifica dell’accordo Ceta in sede parlamentare. A sottolinearlo è la Cia Siena che interviene nel dibattito per l’accordo commerciale di libero scambio con il Canada (CETA) che rappresenta un’opportunità per il sistema agroalimentare Made in Italy e per le produzioni senesi. E contemporaneamente la Cia Siena ha inviato un documento ai sindaci, ai consiglieri regionali e parlamentari di Siena perché sostengano l’approvazione dell’accordo Ceta.
L’Italia è un esportatore netto di prodotti agroalimentari verso il Canada. Nel 2016, tra prodotti agricoli, cibi e bevande, il valore dell’export del Made in Italy è stato di oltre 767 milioni di euro. «La chiusura commerciale e il protezionismo – sottolinea il direttore Cia Siena, Roberto Bartolini – sono minacce per la competitività delle imprese, per lo sviluppo economico dell’Italia e dell’Europa. Con la crisi del WTO, i negoziati bilaterali diventano strategici. Inoltre – aggiunge Bartolini – la salvaguardia dei principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti, sono condizioni necessarie all’interno di qualsiasi negoziato commerciale. Sarà fondamentale, quindi, una costante attività di vigilanza sull’applicazione dell’accordo CETA, a partire dai comparti più vulnerabili e particolarmente esposti alle crisi di mercato».
Con il Ceta – sottolinea la Cia Siena – avremo imprese europee, e quindi italiane e senesi, più competitive sul mercato canadese e maggiori spazi per gli investimenti. Ci saranno vantaggi per i consumatori (controlli OGM, divieto di commercializzare carne bovina trattata con ormoni) e ambiente (impegni reciproci sullo sviluppo sostenibile). Ci sarà una maggiore tutela per le produzioni di qualità (sistema delle indicazioni geografiche). 41 prodotti DOP e IGP Made in Italy saranno finalmente protetti dalle imitazioni. 32mila tonnellate di formaggi europei saranno esportati in Canada a dazio zero, di cui 16.800 di formaggi ad alta qualità. Le importazioni di carne canadese dovranno essere limitate nelle quantità e conformi alla regolamentazione UE (non trattate con ormoni). La carne bovina canadese che verrà liberalizzata (gradualmente), vale lo 0,6% dei consumi UE, quella suina lo 0,4%. Il grano canadese (duro e tenero di alta qualità) continueranno, come accade oggi, ad essere importati a dazio zero. Le importazioni in Europa di mais canadese a dazio zero saranno graduali e raggiungeranno, a regime, 8mila tonnellate annue. Saranno rimosse importanti barriere commerciali che, ad oggi, penalizzano le esportazioni europee di prodotti alcolici e di vini. Saranno ridotte ed eliminate tariffe sulle esportazioni di importanti prodotti agroalimentari europei (prodotti a base di cereali come pasta, e biscotti, preparati di frutta e verdura).