IL gruppo rende noto che è stato approvato dal Mibact il "vincolo di collezione"
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SIENA. Il Circolo Sena Civitas ha vinto la battaglia sulle opere d’arte del Monte dei Paschi: la collezione sarà vincolata alla città impedendo così che questo ingente patrimonio possa “volare” verso altre destinazioni e venga così sottratto alla città.
Grazie ai nostri appelli e interventi, già a partire dal 2015, per i quali siamo stati anche sbeffeggiati, la Soprintendenza alle Belle Arti di Siena, ha avviato l’iter per il “vincolo di collezione” delle opere della Banca, strada da noi indicata e suggeritaci da esperti nazionali in campo artistico; vincolo che è stato approvato dal MIBACT in data odierna.
Ricordiamo che nel piano industriale della Banca era prevista la loro alienazione per la cifra, che a noi profani non appare sostanziale, di 121 milioni di euro.
Si tratta di un patrimonio composto da oltre 30.000 opere che la Banca ha accumulato nei secoli come un vero e proprio mecenate, sia per richiamare, conservare e valorizzare l’arte senese, sia per arricchire il proprio patrimonio storico-culturale.
Si tratta di molti fondi oro, quadri più recenti di artisti famosi, statue, arazzi, arredi, manoscritti, sculture, collezioni numismatiche, strumenti musicali fra cui anche degli Stradivari che dal 1472 in poi sono divenuti via via patrimonio senese.
Adesso dobbiamo capire quali e quante saranno le esclusioni dal “vincolo di collezione” che rende le opere di interesse nazionale e le lega a Siena. Per questo chiediamo massima trasparenza e cataloghi pubblici in cui siano ben evidenziate le opere incluse o escluse. Non vorremmo che magari la collezione dei Macchiaioli o i quadri di Kandisky o le monete della Repubblica di Siena, venissero escluse senza una chiara motivazione, per poi finire in mano a qualche collezionista oltre frontiera per cifre che non ripianano certamente i deficit di bilancio di una Banca oggi anche “pubblica”. Infine, riteniamo che questo ingente patrimonio debba essere di libera fruizione per la collettività di oggi e futura.
Un grazie doveroso agli amici che ci hanno supportato in questa battaglia solitaria, alle testate giornalistiche senesi che ci hanno sostenuto dando spazio ai nostri comunicati e un plauso alla Soprintendenza che ha “raccolto il nostro grido” pur senza mai rispondere ai nostri pubblici richiami.
Sena Civitas