SN2017eji: questo il nome dato alla deflagrazione cosmica individuata dal telescopio
MONTARRENTI (Sovicille). L’esplosione di una “nuova” stella è stata individuata nel cielo di Siena. All’alba del 29 maggio scorso, il telescopio di oltre mezzo metro di diametro dell’Osservatorio Astronomico Provinciale di Montarrenti (Sovicille – Siena), ha individuato la luce di una lontana deflagrazione cosmica durante le attività di sorveglianza del cielo alla ricerca di nuovi oggetti transienti extragalattici. La stella, ospite di un braccio esterno della galassia di tipo spirale barrata denominata IC1339, è visibile nel Capricorno, la più piccola costellazione dello Zodiaco che si estende nell’emisfero australe e dalle nostre latitudini è osservabile molto bassa sull’orizzonte, solo nelle prime ore del mattino. Il lampo di luce proveniente da una piccola stella detta “nana bianca” che ha cessato il suo ciclo vitale, ci ha raggiunto dopo un incredibile viaggio nel cosmo di circa 390 milioni di anni ed è stato catturato, per primi al mondo, dai ricercatori Simone Leonini, Luz Marina Tinjaca Ramirez, Massimo Conti e Paolo Rosi nell’ambito del programma di ricerca Italian Supernovae Search Project.. La scoperta è stata annunciata tramite i sistemi elettronici adottati dall’Unione Astronomica Internazionale per la segnalazione di nuovi oggetti astronomici transienti ed entro 24 ore, caratterizzata dagli astronomi dell’University of California Santa Cruz attraverso il telescopio Keck I. Operante con il gemello Keck II dalla sommità del vulcano Mauna Kea nelle Isole Hawaii, è uno dei telescopi ottici più grandi al mondo, con il suo specchio dal diametro di circa 10 metri. L’oggetto è stato classificato come supernova di tipo Ia, individuata al suo picco di luminosità e con la velocità di espansione dei materiali espulsi dall’esplosione della stella di circa 10.600 km/sec. Gli stessi materiali scagliati nello spazio che poi si aggregano in nubi cosmiche per formare nuove stelle e pianeti e di cui sono composti tutti gli esseri viventi: dal dramma di una stella nasce la vita nell’Universo. Questo tipo di supernovae hanno una fondamentale importanza perché, grazie alla loro luminosità regolare, sono note come “candele standard” ed utilizzate per misurare le distanze nell’Universo ed il suo tasso di espansione che tende ad accelerare all’infinito. La caratterizzazione spettroscopica ha permesso di designare ufficialmente il nuovo astro SN2017eji assegnando la paternità della scoperta al team di ricerca senese. Una scoperta che ha degnamente dato inizio ai festeggiamenti per celebrare il quarantesimo anno di attività dell’Unione Astrofili Senesi, che dal 1977 svolge sul territorio delle Terre di Siena attività di divulgazione, ausilio didattico per scuole di ogni ordine e grado e ricerca delle scienze astronomiche.