Agitazione contro l’"Operazione sottocosto" con #Pubblico6 tu e siamo noi
di Augusto Mattioli
SIENA. “Noi non ci stiamo. 5 euro sono una umiliazione per tutti i lavoratori”. Questa la frase vergata su un lenzuolo che questa mattina era appeso al palazzo di giustizia, bene in vista per chi entrava. Un riferimento chiaro al contratto di lavoro degli statali che prevede l’ipotesi di un aumento dello stipendio mensile di cinque euro (non sappiamo se lordi o netti). Una mancetta che molti statali considerano un vero e proprio insulto e che crea fortissimi malumori. Ai quali si aggiungono quelli riguardanti il funzionamento complessivo del palazzo di giustizia di Siena, in particolare dopo l’accorpamento con il tribunale di Montepulciano e gli uffici giudiziari di Poggibonsi. L’umore nero dei dipendenti si è percepito questa mattina (3 dicembre) nel corso di un’assemblea sindacale che, oltre ai problemi riguardanti il contratto di lavoro, ha discusso appunto della situazione interna del palazzo.
“Dopo sei anni dall’ultimo contratto – sottolineano i componenti della Rsu riguardo al contratto – questa proposta di cinque euro di aumento ci sembra una cosa del tutto assurda”. Ma venendo alla realtà del palazzo, inaugurato negli anni ottanta, dal ministro della giustizia dell’epoca, il democristiano Mino Martinazzoli, si vanno a toccare i problemi con i quali i dipendenti hanno a che fare ogni giorno. C’è infatti “una scopertura” del 50% di personale in tutti gli uffici. Solo nel tribunale sono arrivati “solo tre o quattro funzionari dalla Provincia per tappare qualche buco”, ma secondo quanto ci viene riferito al termine dell’assemblea alla quale abbiamo assistito “c’è parecchio malumore”.
I problemi di funzionamento della sede senese si sono acuiti con l’accorpamento con le altre sedi giudiziarie della provincia. Che ha costretto i dipendenti di Montepulciano a trasferte giornaliere sui 140 chilometri al giorno con aumento di spese senza alcuna indennità in più e con lo stesso stipendio. Ci sono anche problemi di spazio negli uffici che, basta un’occhiata , per capire quanto sia difficile lavorare un spazi molto ridotti. Secondo una relazione della Usl le stanze non sarebbero adeguate alle necessità. Inoltre non mancano preoccupazioni, sottolinea la Rsu, per la stabilità dell’edificio.
Ma c’è anche un aspetto riguardante la salute specie d’estate quando il forte caldo impedisce di lavorare al quarto piano. “Fino a metà luglio siamo rimasti senza aria condizionata” viene ricordato. Interventi che dovrebbero essere fatti secondo la legge dal comune di Siena che peraltro forse non ha mezzi finanziari sufficienti per tutto ciò che occorre. Altro problema il trasferimento del settore civile in Camollia in un palazzo adibito ad uffici dove mancano spazi grandi, come sale delle udienze che verranno quindi fatte da giudici nelle loro stanze. Tutti temi che la Rsu porterà all’attenzione della dirigenza dei tribunale in un incontro previsto per il prossimo dieci dicembre.
È partita la campagna in difesa degli uffici giudiziari di Siena e provincia. Uno sciopero bianco che vede il personale indossare delle magliette per denunciare al pubblico lo stato degli uffici giudiziari e di chi ci lavora.