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CASTELNUOVO BERARDENGA. (a. p.) Un daino che improvvisamente attraversa la strada e si mette di traverso a chi guida e allo stesso tempo a chi deve interpretare (Stefano) da lì a pochi giorni la figura principale del Bruscello di San Gusmè.
Un incidente fra i tanti che capitano per le strade del Chianti con gli animali selvatici che improvvisamente si avventano sulla strada, ma che per fortuna non ha avuto tragici risultati, pur creando di fatto difficoltà alla messa in scena del Bruscello.
E qui sta la bravura di chi in tre giorni ha imparato la parte centrale di Bertoldo e di chi lo ha diretto.
Nella bomboniera del fresco serale di piazza Castelli, con l’arrivo di ambasciatori di Bisanzio a coscia di fuori, liberamente tratta dal film di Mario Monicelli e dalla storia seicentesca di Giulio Cesare Croce, arriva Bertoldo, l’astuto villano alla corte di re Alboino, che risponde alle domande con argute rime ed è capace di salvarsi dagli imbrogli combinati con allegre buffonate, con una moglie opinionista e sperperatrice e un figliolo, Bertoldino, decisamente bischero, tirante al coglione.
Bella serata in ottava rima sui testi di Giuseppe Scuto, regia di Matteo Marsan, voce narrante di Silvia Tognazzi.