SIENA. L’8 agosto San Domenico Guzman, fondatore dei Padri Predicatori, è stato festeggiato con una Messa Solenne nella Cripta di San Domenico a Siena, con tanto di coro, organo, seminaristi provenienti da ogni parte del mondo, suore, oblati e tanti fedeli. Nell’occasione è stata posta una scultura in bronzo ai piedi dell’altare maggiore, realizzata dall’artista Carlo Pizzichini.
Racconta Carlo Pizzichini: “Quando Padre Bruno, attuale Superiore della Comunità di San Domenico in Siena, mi ha contattato per illustrarmi l’esigenza di arricchire il fronte dell’altare nella Cripta, così come fece undici anni fa, Padre Alfredo con le vetrate, mi sono sentito onorato, ma nello stesso tempo sorpreso, perché non ero certo che alcuni linguaggi estetici contemporanei da me utilizzati fossero in linea con una comunicazione tradizionale e figurativa, quella che ha unito per secoli la storia della Chiesa con quella degli artisti.
Com’è noto la salvezza delle anime, tramite la predicazione e l’insegnamento, è racchiuso nelle finalità dell’ordine domenicano. Ora, tenendo ben presente questa verità, per il sottoscritto è stata l’occasione di offrire la possibilità di esprimere la propria gioia di essere stato chiamato alla vita, e alla vita d’artista, tramite l’espressione artistica è quanto di più sacro si possa proporre per predicare e diffondere.
Padre Bruno, affidandomi l’incarico, mi ha chiesto di realizzare un’opera che sintetizzasse la fonte della missione cateriniana – che si ritrova pienamente nella spiritualità dell’Ordine fondato da San Domenico di Guzman – testimoniata e manifestata nella sua vita con i simboli iconografici della croce e dell’ulivo. Infatti, nella sua vita Caterina ha vissuto un ardente amore a Cristo crocifisso per amore dell’umanità e si è impegnata in modo infaticabile nell’essere portatrice della pace, che solo Cristo può donare, nella società e nella Chiesa. Tutto questo per solennizzare e lasciare una concreta memoria in occasione dei due anniversari che ricorrono in questo anno 2024.
Mettere mano all’argilla, poi alla cera e quindi al bronzo e alle sue patine, ha ricoperto di letizia le mie giornate estive, nella consapevolezza di lavorare per ricordare l’anno giubilare XXV dalla proclamazione a Patrona d’Europa e LXXXV dalla proclamazione a Patrona d’Italia, di santa Caterina da Siena.
La composizione scultorea dell’insieme dei simboli, rappresentano l’abbraccio della Santa (la Croce e l’ulivo) con l’Ordine, (lo stemma dei domenicani) e si pone stesa ai piedi dell’altare della Cripta, vigile e fedele l’amico dell’uomo e di Dio, dialogando per cromia e forma con il grande crocifisso dorato di Sano di Pietro. Lo scudo cappato dei domenicani ci protegge col bianco della purezza e della castità, col nero della rinuncia e della penitenza e ci illumina guidandoci con la stella dorata.
Il linguaggio dei simboli spesso va dritto al cuore di chi ascolta con semplicità la sua voce, così le vetrate della basilica superiore, cariche di gesti simbolici trovano nello scrigno della cripta una corrispondenza che mi onora, mi commuove e che fa si che queste vicende genuine di committenza e complicità tra l’artista e la Chiesa ribadiscono la serietà d’uno spirito di servizio, di rispetto, di consapevolezza, pur nella libertà espressiva totale”.