"La città vuole altro, ma ormai è tardi e non c’è più tempo" hanno dichiarato i due consiglieri durante il consesso cittadino
SIENA. In merito al dibattito sulla variante al Piano Strutturale e al Nuovo Piano Operativo del Comune di Siena, riceviamo e pubblichiamo l’intervento del “Gruppo Consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi” fatto nella seduta odierna del Consiglio Comunale.
“Bel documento! – ha esordito Laura Sabatini – Sembra una bella poesia, un bel libro di intenti e un bel sogno! Forse qualche cittadino, ma pochi, vuole questo, ma i più – glielo assicuro, Sindaco – vogliono altro, cercano altro.
Tanti, aspettano la naturale evoluzione delle loro pratiche depositate negli uffici e… “accelerarle è una scelta politica, quindi è tutta sua”.
All’inizio, quando ero ancora nella Commissione Assetto del Territorio, ho chiesto a più riprese, molto spesso, documentando questo bisogno, di occuparsi della ripresa della città favorendo le piccole opere, gli ammodernamenti, i cambi nelle abitazioni, di assecondare i bisogni, ovviamente legali dei cittadini richiedenti, all’edilizia correlati (elettricisti, falegnami, fabbri ecc.) avrebbero così lavorato e le famiglie avrebbero risolto i loro problemi abitativi. Così non è stato! Non si campa di buoni propositi o di intenti. La città vuole altro, ma ormai è tardi e non c’è più tempo. Per questo il gruppo Sabatini e Trapassi voterà contrario.
Di seguito l’intervento della dichiarazione di voto– del “Gruppo Consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi” fatto nella seduta del Consiglio Comunale del 2 agosto 2016, dalla consigliera Laura Sabatini, in accordo con Alessandro Trapassi, sull’Atto ANR219/2016 di cui sopra-.
“Grazie Presidente. Ribadisco quello che avevo già detto. La dichiarazione di voto l’avevo già fatta, però approfitto per dire una cosa che prima mi sono dimenticata. Voglio leggere il quinto capoverso della penultima pagina dell’Atto ANR219/2016: ….“Le periferie devono essere vive, vivibili e attive, non quartieri dormitorio, così come il centro storico non può essere esclusivamente dedicato ad attività produttive che lo rendono affollato di giorno e spettrale di notte”.
Mi viene la voglia di non definirlo più una poesia, come ho detto sopra, ma una cosa che mi fa male! Chi è che non vorrebbe questo!
Ma – dice la consigliera Sabatini – Questo negli anni è stato fatto? Chi è che ha ridotto la città in queste condizioni? Chi ha governato in questi anni la città?”