La candidata nella lista Siena Sostenibile propone alternative per la terza età
SIENA. Da Rosella Montomoli, candidata nella lista Siena Sostenibile per Pacciani Sindaco, riceviamo e pubblichiamo.
“Sostenibilità per noi significa un nuovo modo di vivere più a misura delle persone e con meno sprechi. In queste righe Rosella Montomoli propone una modalità già in atto in alcuni luoghi, ma nuova per Siena, per quanto riguarda la terza età.
Uno degli ultimi atti dell’amministrazione De Mossi è stato quello di autorizzare la costruzione di una RSA a San Miniato, una struttura privata che dovrebbe accogliere 160 ospiti ma che suscita perplessità per vari motivi: dal consumo di ulteriore suolo in un quartiere già abbondantemente sfruttato alla gestione privata della struttura, alla visione “corta” di risposta a problemi che meriterebbero un approccio più complesso.
Sono abituata a parlare di argomenti che conosco e di cui ho avuto esperienza diretta, per tanti anni ho assistito mia madre non autosufficiente, gli ultimi tempi in un reparto di una RSA, questa evento durissimo e formativo mi ha fatto riflettere su diverse cose: sulla mia futura vecchiaia, sulla non autosufficienza, su quella zona grigia che esiste tra autosufficienza e NON autosufficienza e mi sono chiesta: “per me cosa vorrei? come immagino di passare gli anni in cui potrei non essere in grado di svolgere alcune attività senza però voler gravare sui familiari ne’ da un punto di vista pratico ne’ psicologico?”
Per tutti questi motivi, in aggiunta alla tendenza della popolazione ad essere sempre più anziana e sola, vedo la necessità di valutare e mettere in campo interventi che permettano il prolungamento del periodo di anzianità attiva e che superino la netta separazione tra componente sociale e sanitaria. In molte parti d’Europa e in alcune realtà avanzate in Italia, stiamo assistendo alla nascita di forme abitative-sociali-assistenziali alternative alle RSA tramite riqualificazione dì immobili pubblici vuoti e non sfruttati convertendoli in senior co-housing. (co-abitazione tra soggetti di età omogenee )
Si stima che mediamente i costi dei progetti di senior cohousing permettano di risparmiare circa il 30% rispetto ai costi legati all’abitare all’interno di soluzioni tradizionali.
Una nuova comunità di vicinato solidale come la coabitazione permette ad anziani che vivono da soli di poter tornare a vivere in compagnia di altre persone, permette di attivare progettualità condivise oltre a sviluppare rapporti basati su solidarietà e mutuo aiuto.
Il risparmio in termini di costi è sicuramente uno degli aspetti più importanti per anziani che vivono da soli e che dovrebbero sobbarcarsi i costi di un affitto oppure delle spese legate ad un appartamento o a case di grandi dimensioni da mantenere.
Andando a vivere in strutture di senior cohousing invece, i costi sarebbero nettamente inferiori anche per il fatto che determinate aree (cucine, lavanderie, giardini, etc.) sono in condivisione con gli altri abitanti della struttura.
Inoltre da un punto di vista della sostenibilità, le case condivise per anziani dovrebbero essere edifici pensati per abbracciare la sostenibilità ambientale avendo un minore impatto sui consumi e favorendo l’apprendimento di uno stile di vita differente.
La convivenza con altre persone e il supporto di professionisti dedicati, permetterebbe di sviluppare nuovi rapporti tra anziano ed il resto delle loro famiglie (figli, nipoti) basato meno sull’assistenza tradizionale e più sulla condivisione, un modo per rendere più autonomi gli anziani sia nella pratica della vita quotidiana, che nell’avvio di progettualità nuove anche ad un’età avanzata. Un modo nuovo per poter guardare al futuro.
Sono certa che la futura amministrazione guidata da Fabio Pacciani saprà dare risposte adeguate a questo aspetto di nuovo welfare che i tagli sull’assistenza e l’ampliamento della popolazione anziana ormai ci impongono”.