SIENA. Dal Partito della Rifondazione Comunista di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Prima la salute –Prima la Vita.” Salviamo le vite, salviamo il lavoro. Perché davvero nulla sia più come prima. Questo il titolo e il senso profondo della campagna regionale di Rifondazione Comunista sulla sanità. Lanciata oggi a livello regionale e anche a Siena, attraverso l’invio di una lettera aperta al presidente della Regione, agli assessori regionali alla sanità e al sociale e a tutti i prefetti toscani, compreso il Prefetto di Siena Maria Forte sul dramma delle RSA.
Infatti, “come rilevato dalle stesse istituzioni regionali al momento del precedente picco del Covid-19, nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, si è vissuta una vera tragedia nella tragedia che ha visto, purtroppo anche nella nostra Regione, la morte di molti ospiti”, si legge nella lettera.
E ancora: “La stessa situazione di contagio è presente in questa seconda ondata del contagio e già si sono verificate, in queste strutture, una serie di nuovi focolai che destano grande preoccupazione. Le RSA si stanno, infatti, rivelando nuovamente un anello debole giacché nulla o poco è cambiato, dalla prima crisi sanitaria, nella loro gestione. La recente morte di molti anziani, uomini e donne […] ci dovrebbe aver insegnato l’essenzialità di disporre di un forte servizio sanitario pubblico. Ma così non è stato.”
Per questo abbiamo richiesto un incontro con il Prefetto di Siena, nel Suo ruolo di Commissario Territoriale di Governo, per un confronto su questo tema, tristemente attuale.
Siamo di fronte ad una politica regionale vecchia, che pensa di andare avanti come se nulla fosse successo, si pensi alle delibere approvate quasi all’unanimità dal Consiglio Regionale per privatizzare ulteriormente, per “sfruttare” la pandemia per accelerare ulteriormente privatizzazioni, tagli di personale e risorse, esternalizzazioni, scomparsa del controllo di cittadini e enti locali, desertificazione della sanità territoriale e chiusura dei piccoli ospedali. Ora, con la pandemia, se ne sono pagati e se ne pagano i prezzi devastanti, ma c’è anche una nuova consapevolezza. Da qui la campagna del PRC sul tema.
La campagna infatti propone poi numerosi punti, da assunzioni vere e non solo evocate in sanità alla richiesta di una programmazione seria per la fase vaccinale, dal superamento della mega ASL al rafforzamento della sanità territoriale e di presidio.
È poi centrale una riorganizzazione e ripubblicizzazione delle RSA: anche nella nostra provincia le strutture pubbliche sono pochissime mentre le private si sono moltiplicate con prezzi inarrivabili, che costringono gli anziani a dare fondo a tutti i propri risparmi o andarsene oltre confine, ad esempio nel Lazio dove prosperano case di riposo a basso prezzo. Tutto questo deve finire!
Siamo di fronte ad una politica regionale vecchia, che pensa di andare avanti come se nulla fosse successo, si pensi alle delibere approvate quasi all’unanimità dal Consiglio Regionale per privatizzare ulteriormente, per “sfruttare” la pandemia per accelerare ulteriormente privatizzazioni, tagli di personale e risorse, esternalizzazioni, scomparsa del controllo di cittadini e enti locali, desertificazione della sanità territoriale e chiusura dei piccoli ospedali. Ora, con la pandemia, se ne sono pagati e se ne pagano i prezzi devastanti, ma c’è anche una nuova consapevolezza. Da qui la campagna del PRC sul tema.
La campagna infatti propone poi numerosi punti, da assunzioni vere e non solo evocate in sanità alla richiesta di una programmazione seria per la fase vaccinale, dal superamento della mega ASL al rafforzamento della sanità territoriale e di presidio.
È poi centrale una riorganizzazione e ripubblicizzazione delle RSA: anche nella nostra provincia le strutture pubbliche sono pochissime mentre le private si sono moltiplicate con prezzi inarrivabili, che costringono gli anziani a dare fondo a tutti i propri risparmi o andarsene oltre confine, ad esempio nel Lazio dove prosperano case di riposo a basso prezzo. Tutto questo deve finire!