Il Cipe concede un finanziamento di 6 milioni per due progetti di rilievo
SIENA. Due riconoscimenti importanti per l‘Università di Siena, che nella giornata di ieri (1/12/2016) ha ottenuto dal Comitato interministeriale di programmazione economica (Cipe) il finanziamento di due rilevanti progetti, per un totale di 6 milioni di Euro.
Tre milioni saranno erogati per finanziare la ristrutturazione del Centro didattico delle Scotte, nel quadro del più ampio accordo firmato lo scorso luglio dall’Ateneo con l’Azienda ospedaliera universitaria senese e la Regione Toscana, a supporto della didattica, della ricerca e dell’assistenza dell’area biomedica, della realizzazione di un Centro regionale di Precision Medicine e del rapporto con le imprese del settore farmaceutico.
Verrà inoltre finanziata con 3 milioni di Euro la costituzione della Struttura di coordinamento nazionale di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), un programma di ricerca e innovazione che vede i Paesi Euro-Mediterranei e la Commissione Europea impegnati nel finanziamento e nello sviluppo di soluzioni innovative nell’ottica della sostenibilità in materia di agricoltura, industria alimentare e uso delle risorse idriche.
Il rettore Francesco Frati ha espresso grande soddisfazione per i due finanziamenti accordati,“uno dei quali premia il lavoro dell’Ateneo, e particolarmente del professor Riccaboni, su un programma di grande rilievo euromediterraneo qual è PRIMA, mentre l’altro conferma l’impegno preso dal Governo nei confronti dell’Università di Siena per sostenere, assieme alla Regione Toscana, la didattica e la ricerca in area medica”.
Il programma PRIMA vede coinvolti 15 Paesi, con un impegno finanziario di oltre 400 milioni di euro. La Struttura, che si occuperà del funzionamento della parte italiana del network, sarà guidata dall’Università di Siena, con il coordinamento del professor Riccaboni, e sarà il riferimento nazionale a supporto delle attività di ricerca, innovazione e capacity building previste nel Programma. Le attività saranno svolte in collaborazione con Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA), ENEA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e i rappresentanti del sistema universitario nazionale.