SIENA. Da Pierluigi Piccini riceviamo e pubblichiamo.
“Vi ricordate la battuta di Fassino ai tempi dell’operazione Unipol su BNL. Battuta che portò a casi giudiziari caduti poi in prescrizione, ma che divenne un tormentone che dura ancora oggi emblematicamente sui rapporti fra politica e finanza. Ebbene oggi il partito di Fassino tace su ciò che sta accadendo relativamente al risico bancario che vede protagonista, nel bene come nel male, la Banca ubicata a Siena. Ma per il silenzio di quella forza politica a livello nazionale, girando per la città , se ne sente un’altra: “riabbiamo una banca”. Non si riesce a capire da dove provenga tale convinzione, forse dal mini-Mps? O dall’ipotesi di una banchetta regionale in piena autonomia dall’operazione di fusione? Mah! Così tanto per “giocare” e annunciando solo i titoli di argomenti che svilupperemo, forse in Consiglio comunale, il 13 gennaio vista la convocazione di una seduta monografica sul Monte. Allora, la Banca oggi ha ventiduemila dipendenti per una banca regionale ad essere generosi ne bastano tremila. Gli altri diciannovemila passerebbero a Unicredito? La fusione, quindi, diventa la condizione necessaria per realizzare la mini banca regionale. Qualcuno ha valutato se le masse amministrate della Regione sono sufficienti a tenere in piedi una piccola banca? Qualcuno ha studiato i nuovi regolamenti sulla solidità del sistema finanziario? In riferimento, quest’ultimi e non solo, all’ondata che investirà il sistema fra un paio di anni in relazione al COVID 19? Per dare un’idea su chi già opera nel territorio regionale e ha una struttura grosso modo come quella che si ipotizzerebbe per un Mps regionale,: al 30-12-2019 il movimento regionale delle 15 BCC associate alla Federazione Toscana comprendeva oltre 300 sportelli, con una quota dell´11% in Toscana, 130.000 soci e 2.300 dipendenti, oltre a quelli delle strutture regionali di categoria. A fine 2019 la raccolta diretta aggregata per le Associate si è attestata al valore assoluto di 13,04 miliardi di euro (+2,77%) e ad una quota di mercato regionale del 9,95%. Gli impieghi alla clientela hanno toccato il valore di 10,55 miliardi di euro (-2,80%) ed hanno raggiunto una quota di mercato regionale del 9%. Sapete a quanto ammonta il capitale operativo delle 15 BCC? Chi pagherebbe per l’ipotizzata operazione regionale? Nel breve dovrebbe rimanere lo Stato, perché non c’è nessun altro nel breve periodo disponibile a farlo. La vedo dura. Ah! Già ci sono i soldi che dovrebbero arrivare alla Fondazione dalla causa in corso, quei tre miliardi e due. Quando? La legislazione in vigore consente il reinvestimento di una Fondazione in una banca e di detenerne in marchio? Si legge che ci sia una ipotesi di transazione in corso? Bene! Di quanto? Sarà sicuramente molto inferiore ai tre miliardi e duecento milioni ipotizzati. In questo caso la Banca Mps dovrà restituire denaro anche a tutti quei soggetti che come la Fondazione reclamano un indennizzo. Quindi quanto sarebbe ipotizzabile? Toh! Un miliardo e mezzo? A occhio molto al di sotto di quanto sarebbe necessario disporre. Qualcuno ha valutato il rischio che i 10mld di cause in tutto o in parte, vengano lasciate sul veicolo spinoffato. Per amor di patria mi fermo qui. Magari a chi gira per Siena e diffonde la novella di: “riabbiamo una banca”, sarebbe il caso di suggerirgli di prendere qualche informazione con qualche dato in più. Almeno che, anche questo, non sia il solito annuncio politico che ci ricorda quello sopra ricordato che ebbe un esito non proprio positivo. Se poi il “riabbiamo” è legato al mini-Mps dentro l’operazione di fusione con UniCredit, allora lasciamo stare.
È noioso ripetere sempre le stesse cose, ma la dimensione del Monte richiede una progetto nazionale svincolato da Unicredit, cosa possibile se solo si iniziasse a ragionare fuori dagli schemi, si facesse una ricognizione sugli strumenti che oggi lo Stato ha per intervenire nell’economia e si pensasse a ciò di cui il Paese ha bisogno per il suo rilancio economico e quali sono i soggetti sociali su cui proporre il rilancio del Paese“.