di Augusto Codogno
Dunque vediamo: i regali li ho caricati, l’olio alla slitta è controllato, le renne hanno mangiato. Sono pronto per fare tappa a Siena, da sempre una delle mie città preferite. Qualche volta voglio portarci anche quella Befana di mia moglie e magari ci facciamo un selfie in cima alla torre del Mangia. E a proposito di Mangia, quale città è il simbolo migliore del “mangia mangia” se non Siena. Qui davvero hanno mangiato tutto, anche una banca intera, manco fosse un panforte.
Ma ora bando alle ciance che tra poco devo guidare e di notte non è proprio una vacanza.
Noto una strana irrequietezza nelle renne, forse non hanno gradito il fatto che, per questioni di sicurezza stradale le ho gonfiate a 2,2 atmosfere, ma credo che non abbiano nemmeno apprezzato il pertugio nel quale ho infilato loro la gomma del compressore. Bah, l’importante però è essere in regola.
Si parte. Eccomi velocemente alle porte della città, ma che succede?
Cos’è tutto questo traffico? Cosa sono tutte queste file? Perché siamo fermi da ore?
Un ometto imbestialito mi insulta: “o babbo Natale, ma che ci sei anche a te a rompe i …oni?”. Una signora con una mano sullo sterzo ed una sul cellulare non si è accorta che abbiamo fatto ben dieci metri di asfalto e subito le strombazzano ottanta clacson dietro per farla avanzare di tre passi.
Il vigile alla rotonda dei due Ponti mi invita a scorrere: “Via via con queste renne, vada avanti, scorra!”.
“Scorra una s…..!” mi verrebbe da dirgli, ma sono Babbo Natale e i bambini potrebbero sentirmi.
E così, dopo due ore sono ancora in Viale Toselli. Ai lati ci sono parcheggi per bici elettriche senza le bici elettriche e piazzole stranamente senza prostitute. Mah, non è più la Siena di una volta!
Mi viene da pensare: forse questa città è diventata troppo smart, troppo ZTL e così a forza di togliere il traffico dal centro, lo hanno accumulato tutto fuori dalle mura.
Ma poi mi dicono che è tutta colpa di una frana in Via Peruzzi, un piccolo smottamento che da mesi attende di essere riparato. Penso ai terremotati di Amatrice e credo che se sapessero si sbellicherebbero da ridere e forse organizzerebbero una gita sociale per venire a Siena a farsi due risate… ne avrebbero anche bisogno.
Sono preoccupato, se continua così finirò di portare i regali a Pasqua! E poi chi glielo dice agli Elfi?
Intanto una signora con un canino vestito in collo ha visto la mia slitta con le renne e si annota il mio numero di targa. Minaccia di denunciarmi alla protezione animali e vorrebbe liberarle ma, appena si avvicina troppo, una coppiola di una di loro la catapulta nel parcheggio di Estra, quelli che mandano le bollette del gas con tutti quegli zeri. Se ne paghi un paio a fila anche tu poi sei “alla canna del gasse”.
Dice che quest’anno i rincari dipendono dalla guerra in Libia, ma anno scorso dipendevano dalla guerra in Ucraina e tre anni fa non me lo ricordo, ma l’amministratore delegato mi aveva scritto una letterina del tenore: “caro babbo Natale, speriamo che fai venire presto un’altra guerra perché anche noi teniamo famiglia”.
Ormai immerso nello smog della fila vedo una concessionaria d’auto al posto dei magazzini del Monte dei Paschi e dall’altro lato della strada uno stabilimento di MPS dove c’è scritto affittasi. Mi commuovo e vorrei portare un regalino a tutti quegli amministratori che si sono avvicendati alla guida della più antica banca del mondo e chissà ora come saranno dispiaciuti (tra una passeggiata a cavallo e una partita di golf a Bagnaia). Deve essere dura per chi si è speso tanto per tenere alto l’onore di MPS.
Ma questo non è il momento delle lacrime. Il lavoro mi aspetta e devo ancora portare migliaia di regali.
Quest’anno darò priorità a tutti i figli di coloro che hanno perso il lavoro, agli sfrattati e ai residenti del centro storico che non trovano mai parcheggio.
Passando per il centro metterò anche due pacchettini sull’albero di Piazza Salimbeni e due palle. A proposito di due palle… qui siamo ancora in fila.
Mi sa che il prossimo anno vengo a Siena con il treno e le renne le lascio in garage!