SIENA. Un centinaio di tirocinanti di medicina dell’Università di Siena, cioè gli studenti dal terzo anno in poi, che aspirano alla professione di medico, hanno inscenato questa mattina in piazza Salimbeni una manifestazione per protestare contro l’insufficienza o la mancanza periodi di tirocinio nelle corsie del policlinico delle Scotte.
“Solo conoscenze, no competenze” si leggeva in un cartello esposto da uno studente. Il senso è chiaro: solo teoria, niente pratica sul campo, come hanno sottolineato nei vari interventi dai toni molto polemici nei confronti dell’ateneo. “I tirocini sarebbero dovuti iniziare ai primi di marzo – sottolinea Paola Viscardi, quarto anno di medicina – ma per una serie di vicissitudini, di permessi, tutto è stato sospeso. Ora si parla di un ritardo di mesi per l’inizio. Facciamo un lavoro che si fonda solo sulla teoria – aggiunge la studentessa – invece è necessario imparare sulla pratica tramite il supporto dei professionisti. Per quanto mi riguarda, io sono al quarto anno, ho fatto un mese di tirocinio e avrei dovuto farne un anno e mezzo. Lo facciamo on line, ma chiaramente non è la stessa cosa. I colleghi che sono al terzo anno e che avrebbero dovuto iniziare non sono neanche entrati in reparto. Inoltre, manca anche una organizzazione di base”.
Possibile che le difficoltà siano dovute alla pandemia? “Sicuramente – risponde la studentessa – c’è una difficoltà strutturale dellì’Università, una disorganizzazione che c’era prima della pandemia, che l’ha esasperata. Chiaramente a un anno dall’inizio dell’emergenza non possiamo più pensare che la pandemia sia la scusa. L’Università deve avere un piano di azione e deve garantirsi la formazione, appunto perché siamo in pandemia, perché siamo in una emergenza sanitaria”. Per cui c’è bisogno di medici. “Appunto”.