Mancano gli spazi per fare lezione ed i vari indirizzi di studio si "disturbano" a vicendaa
di Augusto Mattioli
SIENA. Sciopero con sit-in questa mattina in piazza del Campo, davanti al Comune, degli studenti del Liceo Classico, del liceo musicale, del liceo della formazione, scienze umane, socio-economico per mettere in evidenza la mancanza di spazi – almeno tre aule – per poter fare lezione senza troppe difficoltà.
La manifestazione fa seguito ad un’altra precedente di qualche giorno fa, che non ha trovato soluzioni concrete. La Provincia di Siena competente per le strutture scolastiche delle scuole superiori non ha mezzi finanziari per poter intervenire e risolvere il problema che la manifestazione di questa mattina ha messo ancora una volta in evidenza.
“Non ci hanno dato risposte, vorremo avere maggiori chiarimenti“, fa sapere una studentessa del liceo musicale. NMentre parla qualcuno ricorda che tra gli spazi non utilizzati a Siena c’è anche la ex sede della Banca d’Italia in via della Stufa Secca.
Tema appunto quello di spazi che dovrebbe essere affrontato dalle varie istituzioni cittadine, che forse dovrebbero parlarsi di più.
Tornando alla situazione oggetto dello sciopero la studentssa sottolinea come tra l’altro la convivenza tra i quattro indirizzi di studio presenti nell’edificio di Piazza Sant’Agostino non sempre sia facile. Basti pensare che per quanto riguarda appunto il liceo musicale non esistono aule insonorizzate, per cui quando al liceo musicale si suona uno strumento altre lezioni in aule vicine hanno fgrossi problemi.
La mancanza di spazi, compresa anche la palestra (gli studenti devono andare alla palestra Coni) a Sant’Agostino è comunque un problema aperto da anni. “ La palestra è una questione annosa non dico di secondo piano – sottolinea uno studente dell’ultimo anno del Classico – ma non è importante quanto la basilare istruzione fornita da tre aule in più. Ci sono laboratori di informatica e fisica non adatti; al liceo musicale hanno difficoltà a suonare in spazi non idonei; le aule per i disabili non sono abbastanza. Uno stato che non fornisce i beni di base per sanità e per l’istruzione non può considerarsi stato: non importa se giallo, bianco, di sinistra o di destra. Noi chiediamo spazi per studiare bene”.