Il tribunale dice "no" al sequestro di 30 milioni a Baldassarri
MILANO. Il gup di Milano Livio Cristofano ha riunito, in sede di udienza preliminare, i due tronconi dell’indagine milanese su Mps a carico degli ex vertici e manager del Monte dei Paschi di Siena, della banca tedesca Deutsche Bank e della filiale inglese della giapponese Nomura, e degli stessi istituti di credito in qualità di enti, per i reati di false comunicazioni sociali, aggiotaggio, falso, ostacolo alle funzioni di vigilanza di Banca d’Italia e Consob.
Il Tribunale del Riesame di Milano ha intanto rigettato l’appello della procura di Milano contro il no del gip al sequestro preventivo di 30 milioni di euro nei confronti dell’ex responsabile area finanza di Mps Gianluca Baldassarri, fra gli imputati del procedimento sulla ristrutturazione del derivato Alexandria, posseduto da Mps attraverso un contratto stipulato con Nomura. L’accusa sostiene che attraverso Alexandria i vertici di Mps abbiano occultato nel 2009 220 milioni di perdite, e con l’operazione al centro del procedimento per falso in bilancio e aggiotaggio Nomura abbia tratto un profitto di oltre 440 milioni di euro. I giudici hanno però bocciato la richiesta di sequestro della procura a Baldassarri, per il difetto di un “nesso di pertinenzialità diretta ed immediata tra ciò che era stato qualificato come il profitto ed i reati contestati”. Ora la procura avrà la possibilità di ricorrere in Cassazione.