La causa civile di Firenze dovrebbe precedere - nei tempi - quella penale di Milano
di Augusto Mattioli
SIENA. Fa discutere la decisione della Fondazione Mps di non costituirsi parte civile al processo che si è aperto a Milano ieri (lunedì 12 ottobre) nei confronti dell’ex-presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari e del direttore generale Antonio Vigni.
Corretta la posizione della Fondazione? Una domanda che abbiamo girato ad esperti di legge al palazzo di giustizia di Siena. La Fondazione nel suo breve comunicato di lunedì pomeriggio ha precisato, in poche righe – in risposta alle notizie milanesi riportate dalla stsampa -, che è aperta a Firenze una causa civile nei confronti dei due personaggi che hanno guidato la banca senese. Secondo le persone che abbiamo sentito la Fondazione Mps per costituirsi parte civile a Milano (e quindi ottenere i risarcimenti richiesti), avrebbe dovuto rinunciare alla causa civile fiorentina, che riguarda più o meno lo stesso reato. Causa nella quale è stato chiesto a Mussari e Vigni “ogni danno patrimoniale e non patrimoniale, ivi compreso quello da illecito”. Secondo quanto ci è stato detto, quindi, è corretta la decisione della Fondazione senese. Tra l’altro si fa notare che per l’ente senese, ridotto ai minimi termini dalle scelte fatte in passato, è più conveniente la causa civile fiorentina perché dovrebbe avere tempi di conclusione più rapidi.