Minucci & C. alla sbarra per il fallimento della società
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SIENA. Si terrà il prossimo 19 gennaio l’udienza preliminare riguardante l’inchiesta Time Out sul fallimento della Mens Sana basket. Un evento atteso dalla città che vuol capire cosa ha portato alla forte crisi della pallacanestro senese, che ha pagato con la revoca di due scudetti, due coppe Italia e due supercoppe tra il 2012 e il 2013, e quali sono le responsabilità dei singoli, a partite da chi, vedi Ferdinando Minucci, uomo di ferro della società, nella quale non si muoveva foglia senza la sua approvazione.
La richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pm titolare dell’inchiesta Antonino Nastasti riguarda oltre a Minucci, altre tredici persone che devono rispondere a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, riciclaggio e ricettazione, frode fiscale, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa denuncia, false comunicazioni sociali e ricorso abusivo al credito.
L’accusa di associazione per delinquere è stata contestata all’ex presidente ed ex gm della Mens Sana Ferdinando Minucci, al titolare di Essedue Promotion Stefano Sammarini, al suo socio Nicola Lombardini, all’ex segretaria generale della Mens Sana Olga Finetti, all’ex ds della società di basket Jacopo Menghetti, al commercialista della Essedue Promotion Alessandro Terenzi. A loro sono contestati anche altri reati assieme a Federica Minucci, figlia di Ferdinando e socia della Best Solution; Pierluigi Zagni, legale rappresentante della Best Solution e marito di Federica Minucci; Alberto Galluzzi, legale rappresentante della Columbus Value; Cesare Lazzeroni e Paola Serpi, rispettivamente ex presidente ed ex vice della Mens Sana; Luca Anselmi, ex ad della Mens Sana. All’ex moglie di Minucci, Rosanna Mereu, contestati i reati di favoreggiamento e riciclaggio. All’ex vicedirettore de Il Corriere dell’Umbria ed oggi Gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi è invece contestato il reato di ricettazione.