Potrebbe svolgere attività di ippoterapia presso un centro specializzato
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di Augusto Mattioli
SIENA. Dovrebbe concludersi il primo marzo del 2017 il processo nei confronti del fantino del Valdimontone Massimo Columbu, detto Veleno, che nel Palio del 2 luglio del 2015 fece cadere con un gesto molto plateale – e anche inutile agli effetti del risultato – il collega-rivale Giovanni Atzeni detto Tittia. E ‘ quanto ha deciso il giudice Silvia Romeo questa mattina (23 novembre) alla fine della breve udienza. Veleno per quel comportamento era già stato punito dalla giustizia paliesca con dieci corse di squalifica.
L’intervento della magistratura ordinaria non è stato gradito molto nel mondo del Palio che ha sempre cercato di risolvere le situazione difficili al suo interno. Ma subito dopo la corsa non erano mancate forti polemiche per quel comportamento. A distanza di tempo si cerca di far tornare l’episodio nell’ambito della normalità della festa. Ed è indicativo il fatto che Atzeni non si sia costituito parte civile, come ha voluto sottolineare questa mattina il suo avvocato Luigi De Mossi, nicchiaiolo, che ha tenuto a dire di avere parlato come legale. “Meglio che le cose del Palio restino nel Palio”, ha puntualizzato. Un atteggiamento molto gradito alla legale di Columbu, Angela dell’Osso ,che ha fatto sapere come il suo assistito voglia mettere una pietra sopra a quanto è accaduto, non gradendo il clamore che è stato fatto attorno a questo episodio. L’avvocatessa ha informato di avere inviato tramite posta certificata un’istanza di messa in prova per il fantino con la richiesta di poter svolgere le attività di ippoterapia presso un centro di ippoterapia, attività che estinguerebbero il reato di violenza privata.