Il giudice si riserva si decidere sulla revoca dei domiciliari per Langella e Cappiello
di Augusto Mattioli
SIENA. A quanto sembra dal controllo dei cellulari di tutti coloro che sono coinvolti nella presunta violenza sessuale nei confronti di una ragazza (avvenuta il 30 maggio scorso a Siena) sarebbero emerse anche delle immagini di quella sera, riprese nell’appartamento in cui si svolgeva una festa. Si tratterà di capire se queste immagini permetteranno di capire come si sono svolti i fatti e quindi accertare, se ci sono, le responsabilità personali dei singoli accusati, ancora agli arresti domiciliari, cioè il calciatore Manolo Portanova, lo zio Alessio Langella e Alessandro Cappiello, mentre per il minorenne procede la procura dei minori di Firenze.
Si tratta come in tutti i casi del genere di una indagine difficile. Bisognerà capire qual è stato l’atteggiamento del calciatore che si era appartato con la ragazza. Se ha avuto o meno reazioni negative nei confronti degli altri entrati nella stanza o no. Questo sembra il punto essenziale di questa brutta storia che certamente il legale di Manolo Portanova nell’impostare la strategia difensiva per il suo cliente pensiamo abbia ben presente. Basta rifletterci un po’ per capire le differenze di valutazione che possono esserci a seconda della reazione avuta dal giovane quando gli amici e lo zio sono entrati nella stanza.
Intanto il tribunale del riesame di Firenze avrebbe respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari a Portanova. Il suo legale dovrebbe però presentare altri elementi di giudizio per ottenere la revoca. Lo stesso tribunale oggi si è riservato di decidere sulla richieste sempre di revoca degli arresti domiciliari per Langella e Cappiello.