Variati: "Sia lo strumento per far uscire dall’emergenza i servizi essenziali"
SIENA. “Questa Legge di Bilancio arriva ad un anno dalla conferma delle Province in Costituzione: Governo e Parlamento hanno la responsabilità di mettere in campo quegli interventi indispensabili per porre fine allo stato di emergenza che ha caratterizzato in questi tre anni i servizi essenziali erogati dalla Province sui territori. Nella proposta approvata dal Consiglio dei Ministri ci sono i primi passi in avanti, ma le risorse previste sono ancora insufficienti. L’iter parlamentare deve servire per completare il percorso e riportare alla normalità la situazione, ristabilendo pienamente le prerogative costituzionali delle Province.” Lo ha detto il presidente dell’Upi, Achille Variati, intervenendo ieri in audizione sulla legge di bilancio 2018 presso le commissioni riunite di Camera e Senato.
“Vi chiediamo – ha detto il presidente – di metterci nelle condizioni di potere assicurare la sicurezza delle strade, delle scuole superiori, dell’ambiente: di potere svolgere cioè quelle funzioni che ci sono state assegnate dalla legge. Non si tratta di chiudere i bilanci, ma di garantire diritti essenziali dei cittadini. Per questo chiediamo 170 milioni per il 2018, 130 milioni per il 2019 e 130 milioni per il 2020, risorse per le funzioni fondamentali, risorse necessarie per colmare lo squilibrio che è stato creato dai prelievi degli anni precedenti e tornare ad assicurare una programmazione pluriennale”.
Della stessa opinione il presidente della Provincia di Siena, Fabrizio Nepi, che sostiene e rilancia l’appello: “Nonostante la chiusura del bilancio, siamo ben lontani, come Provincia dall’assicurare ai cittadini un adeguato livello di manutenzione delle scuole e delle strade di competenza provinciale, in primis a causa dell’elevatissimo prelievo forzoso a cui questa Provincia è sottoposta da anni. Si pensi, infatti, che su un bilancio di competenza pura di € 35.296.452,25, ben € 18.213.605,09 (il 51,60%!!) sono destinati ad essere trasferiti allo Stato come prelievi forzosi. Non c’è, quindi, margine per alcuna scelta discrezionale in merito alle spese, che sono tutte destinate a stipendi, utenze, interessi passivi, imposte ed altre spese obbligatorie”.
Quanto alla situazione della rete viaria provinciale e degli edifici delle scuole superiori, Variati ha sottolineato come “dopo tre anni di tagli che non ci hanno permesso nemmeno di garantire la manutenzione ordinaria, ormai le strade in tutto il Paese versano in condizioni critiche, mentre nella maggior parte delle scuole superiori servono interventi per la messa a norma antisismica e antincendio” Da qui la richiesta dell’istituzione di un fondo triennale di 500 milioni l’anno per gli investimenti sulle strade e della riserva per le scuole superiori del 30% delle risorse nazionali destinate all’edilizia scolastica “per riuscire a garantire ai due milioni e mezzo di ragazzi che ci studiano ogni giorno, la sicurezza di cui hanno diritto”. Fondamentale, inoltre, che dopo tre anni di incertezza venga garantito alle Province di tornare a esercitare l’autonomia organizzativa sostenuta dalla Costituzione, assicurando agli enti la disponibilità del personale necessario ad esercitare le funzioni fondamentali.
“Si tratta – ha concluso il presidente Variati – di tornare a guardare alle istituzioni del Paese come in un disegno organico e di corretta collaborazione istituzionale, dopo tre anni in cui, per inseguire la propaganda, si è finito per tagliare servizi essenziali”.