Nelle mense solo cibi selezionati e di qualità. Filiera corta locale, prodotti DOP e IGP, e carni solo italiane
SIENA. “Il pranzo a scuola”, questo il titolo della guida per la ristorazione scolastica nel Comune di Siena presentata questa mattina a Palazzo Berlinghieri durante la conferenza stampa tenuta dal sindaco Bruno Valentini, dall’assessora all’istruzione Tiziana Tarquini e dal presidente dell’Azienda per i Servizi alla Persona Città di Siena, Carlo Rossi. Presenti all’appuntamento il direttore dell’Asp Bianca Maria Rossi, il responsabile Provveditorato e Servizio cucine Roberto Tanganelli e la dietista Giulia De Nicola.
“Si tratta – come evidenziato l’assessora Tarquini – della prima guida realizzata dall’Amministrazione per diffondere, insieme alle regole per una corretta alimentazione anche tutte le informazioni necessarie a conoscere il servizio offerto dal gestore Asp. Numerose le novità introdotte, grazie alla proficua condivisione e progettazione sia con la stessa Asp e USL Toscana Sud Est, sia con i genitori e gli insegnanti della Commissione mensa. Tra queste l’introduzione di materie prime provenienti dalla filiera corta locale, come il pesce fresco pescato nel mar Terreno, e gran parte della frutta e della verdura; la stagionalità degli alimenti; la realizzazione di piatti più vicini alla nostra tradizione; e, soprattutto la qualità con l’introduzione di prodotti DOP e IGP e carni solo nazionali. In parallelo la rilevazione costante del gradimento delle pietanze, e un continuo controllo, effettuato dal Comune, con visite periodiche alla mensa”.
Visite che vedono il sindaco e l’assessora pranzare, a sorpresa, insieme ai bambini, così da verificare direttamente i menù serviti. “Un livello qualitativo – ha affermato il primo cittadino – che grazie alle professionalità, competenze e dedizione da parte del personale dell’Asp, fanno del servizio mensa un’eccellenza della nostra città. E se molti piccoli non consumano tutto il cibo è perché manca, a livello familiare, un’adeguata educazione in materia di alimentazione, per questo dobbiamo continuare con progetti di questo tipo in modo da coinvolgere sempre più le famiglie, affinché i corretti percorsi alimentari avviati nelle scuole continuino anche per i pasti consumati a casa. Imparare a mangiare bene è fondamentale non solo per combattere l’obesità, un fenomeno in costante crescita anche nel nostro Paese, ma, soprattutto le patologie a essa collegate”.
Obiettivo della pubblicazione, che sarà distribuita a tutte le famiglie dei bambini che usufruiscono della mensa scolastica, è quello di informare, in maniera agevole, ma completa, sulle caratteristiche del servizio offerto ogni giorno a 3.500 utenti tra bambini e personale docente. Dal fabbisogno energetico giornaliero nella fascia di età 1-11 anni; al corretto equilibrio, tra proteine, lipidi e carboidrati, da mantenere durante i cinque pasti giornalieri (colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena). Dalla composizione dei menù scolastici, con le indicazioni sulla frequenza degli alimenti da introdurre settimanalmente, a tutta una serie di notizie sulla qualità del cibo servito nelle mense scolastiche, compreso quelle relative alle diete speciali per piccoli con allergie o intolleranze alimentari.
Una corretta alimentazione, infatti, riveste un’importanza fondamentale per la crescita e la salute dei bambini. E il momento del pasto consumato a scuola riveste un ruolo di rilievo dal punto di vista educativo, perché non solo stimola l’abitudine a mangiare i cibi in maniera equilibrata ma promuove anche momenti di socializzazione e, attraverso la varietà degli alimenti proposti, i piccoli ampliano la gamma dei loro gusti con sapori e ricette non presenti, a volte, nella cucina di casa.
“Il pranzo a scuola” si presenta, dunque, come un piccolo compendio per un’educazione consapevole al consumo del cibo. “Permette – ha sottolineato Carlo Rossi – di conoscere tutto il processo che porta il pranzo sulle tavole dei bambini durante la loro permanenza a scuola. Un lavoro complesso: sono 550mila i pasti forniti annualmente, e dal 2006, anno di inizio della gestione Asp, le professionalità dei vari soggetti coinvolti nella fornitura sono cresciute notevolmente permettendo di raggiungere un’elevata qualità. Inoltre, grazie alla presenza nel proprio organico di una figura importante quale è quella della dietista, è possibile non solo calcolare il fabbisogno energetico giornaliero di ogni bambino, suddiviso per età, ma garantire anche diete speciali. L’alimentazione dei più piccoli è una cosa seria che determina la loro crescita, il loro gusto e stimola la loro curiosità a scoprire sapori nuovi”.