Si discuterà del lavoro ai tempi del Jobs Act e delle soluzioni per riappropriarsi dei diritti e della dignità sottratte dalle politiche del lavoro degli ultimi venti anni, che non hanno fatto altro che normalizzare la precarietà e rendere endemico il processo di sfruttamento: tutti gli sforzi e i sacrifici sono stati richiesti ai blocchi sociali più poveri.
La flessibilità non nasce con il Jobs Act ma il Jobs Act è il risultato di una politica – portata avanti da centro-destra e centro-sinistra in egual misura – che non ha fatto altro che richiedere ai lavoratori un prezzo elevato da versare, in termini soprattutto di diritti, al neoliberismo e ai poteri forti internazionali.
La crisi, che ormai perdura da 10 anni, ha impoverito solo i lavoratori, mentre ha arricchito chi era già ricco. A fronte della devastazione operata sul fronte del lavoro, nessuna parte politica fa molto, a parte promesse elettorali destinate solo a lasciare l’amaro in bocca.
Potere al popolo! lotta per restituire salari e dignità ai lavoratori: per il ripristino dell’art. 18, esteso anche alle aziende con meno di 15 dipendenti, per la cancellazione del Jobs act, per mettere fuori legge qualsiasi tipo di lavoro gratuito, per la democrazia sui luoghi di lavoro e la libera scelta della rappresentanza sindacale, per la fine delle disparità di genere e disparità salariale, per misure di sicurezza sul lavoro, per la cancellazione della legge Fornero e per investimenti pubblici in politiche industriali e di riconversione ecologica dell’economia.