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SIENA. Da Potere al Popolo Siena riceviamo e pubblichiamo.
“In questo fine mandato, che si avvia a diventare una lunga ed alienante campagna elettorale, la situazione che sembra delinearsi è la seguente: la giunta De Mossi accelera la distribuzione delle clientele (un sistema che Siena conosce molto bene), alla faccia del cambiamento sbandierato al momento dell’insediamento; il PD, dopo anni di latitanza all’opposizione nel consiglio comunale, ritrova casualmente forze che sembravano sopite, mentre il terzo polo civico sembra prevalentemente orientato a riportare alla ribalta il vecchio apparato di potere.
Si stanno insomma riproponendo vecchi schemi e tattiche che poco hanno a che fare con quel profondo rinnovamento sociale e culturale di cui Siena avrebbe bisogno e si parla solo di alleanze, pacchetti di voti, somme di percentuali. Il civismo di cui tutti si riempiono la bocca, laddove è stato ampiamente sperimentato, si è rivelato funzionale al riciclo del ceto politico sotto mentite spoglie e a Siena si configura con ogni evidenza come una foglia di fico per coprire classiche lotte di potere e ridistribuzione delle poltrone.
Per noi la politica deve essere invece strumento per dar voce agli ultimi di questa società, deve essere partecipazione, deve promuovere ideali, proposte funzionali a progetti di ampio respiro e prospettive a lungo termine.
L’assemblea di Potere al Popolo Siena e provincia si sta confrontando sulla partecipazione o meno alle prossime elezioni amministrative e, al riguardo, si riserva ancora del tempo per elaborare riflessioni condivise. Quello che possiamo affermare allo stato attuale è ci sentiamo agli antipodi rispetto ad una politica – quella espressa dai “tre poli” – funzionale al vecchio sistema clientelare senese e al comitato di affari che ha affossato la città. Noi giochiamo un’altra partita, che è fatta di impegno, dialogo e confronto costante con quella parte popolare della città che soffre per la crisi economica, per il disagio socio culturale, per l’emarginazione. Il nostro è impegno politico su un livello nazionale oltre che locale, perché solo su questo piano possiamo portare avanti la battaglia per una reale democrazia partecipativa”.