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SIENA. E’ pervenuta con lettera (non datata e non protocollata!) del sindaco, la risposta scritta alla mia interrogazione in merito alle opere d’arte trasferite dalla Pinacoteca Nazionale. Bruno Valentini risponde che “seppur le notizie richieste (cioè l’elenco delle opere e quando saranno rese fruibili al pubblico, ndr) non siano in possesso dell’Amministrazione Comunale, si è provveduto ad interloquire con l’Ente interessato al fine di poter fornire ogni informazione possibile”. Mi fa piacere. Ma al momento devo constatare che il Comune non conosce l’elenco delle opere trasferite, e neppure riesce a farsi rispondere.
Nel seguito della sua risposta scritta, Valentini ribadisce le sue perplessità sul trasferimento (cosa che, con tutto il rispetto, interessa il giusto) e riferisce che la direttrice della Pinacoteca auspica che la possibilità di rendere fruibile al pubblico palazzo Chigi Piccolomini “possa avvenire nella primavera del prossimo anno”. Tutto qui. E intanto non si sa nemmeno quali opere sono state trasferite. Scusate, ma anche solo per decidere se andare a vederle o meno, se mai un domani ciò fosse possibile, mi volete dire di che opere si tratta? Così vanno le cose in Italia, e in particolare a Siena.
Marco Falorni (Impegno per Siena)
Qui di seguito il testo integrale della interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere Marco Falorni (IPS).
“Premesso:
– Che nel corso del 2015 circa 60 opere d’arte del ‘600 senese sono state trasferite, per volontà della Soprintendenza, dalla Pinacoteca Nazionale in via San Pietro al palazzo Chigi Piccolomini in via del Capitano;
CHIEDO al Sindaco:
1) L’elenco completo delle opere d’arte trasferite, identificate per tipologia di opera (es. pittura, scultura ecc.), per autore (es. Rutilio Manetti), per soggetto (es. “Madonna con Bambino”), per proprietario (es. Stato, Comune di Siena ecc.);
2) Quando le citate opere trasferite saranno, come a suo tempo promesso, rese fruibili al pubblico”.