SIENA. La giunta comunale di Siena ha approvato l’adesione al progetto “Pietre d’Inciampo” nel territorio comunale, su proposta del vicesindaco Michele Capitani.
La giunta ha deliberato, in particolare, “di aderire al progetto e approvare l’installazione delle Pietre d’Inciampo nel territorio della città di Siena, in memoria di tutte le vittime della deportazione nei campi di concentramento nazisti, indipendentemente dal credo religioso, appartenenza politica, origine etnica, nazionalità, orientamento sessuale” e “di concedere l’utilizzo del territorio comunale per l’installazione delle pietre d’inciampo senza onori e stabilire che le spese per la realizzazione delle singole pietre e per l’intervento dell’artista saranno sostenute dai soggetti richiedenti l’installazione”. “L’apposizione delle pietre – continua la giunta – avverrà su richiesta dei familiari delle vittime o altri soggetti ed enti accompagnata da idonea documentazione, da presentare alla Commissione toponomastica del Comune di Siena. Al fine di verificare i presupposti delle richieste, il Comune si potrà avvalere del patrimonio di conoscenze e memoria della Comunità Ebraica”. Il Comune provvederà ai lavori preparatori e di posa in opera sulle aree di circolazione e all’eventuale manutenzione, individuando a tal fine gli uffici preposti. Inoltre la posa delle pietre sarà effettuata previo rilascio da parte della Sovrintendenza.
Le “Pietre d’Inciampo” sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. Tale progetto ha avuto inizio nel 1992 e consiste nell’incorporare nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore. Attualmente a Siena sono presenti due “Pietre d’Inciampo” in via Fiorentina, dedicate a Giacomo Augusto Hasdà (Livorno, 8 agosto 1869 – Auschwitz, 14 novembre 1943) e Ermelinda Bella Segre (Trino, 20 dicembre 1875 – Auschwitz, 14 novembre 1943). Giacomo Augusto Hasdà fu rabbino capo di Pisa dal 1907 ininterrottamente sino al 1943. Con la moglie, Ermelinda Segre è arrestato il 6 novembre 1943 a Siena, in località Stellino, dove si erano rifugiati; tre giorni dopo la coppia è deportata da Bologna ad Auschwitz, dove vengono uccisi all’arrivo.