SIENA. Da Pietraserena riceviamo e pubblichiamo.
“In uno dei giorni più significativi per la città – 1° dicembre, Festa di Sant’Ansano Patrono di Siena – si consuma l’ennesimo sconvolgimento ai danni del “babbo Monte”, la Banca della città che è stata la più solida e liquida dell’intera Europa. Un’altra conseguenza della scellerata operazione Antonveneta e di tutti gli artifici messi in atto per tentare di mettere toppe ai disastri perpetrati.
L’esodo “biblico” di ben 4.125 dipendenti (1/5 del totale) tra i quali tanti senesi e toscani, con ulteriori mortificazioni sia sul piano professionale che economico, avviene ancora una volta nel silenzio assordante, e per noi sorprendente, della maggior parte dei cittadini di Siena e con una certa accondiscendenza da parte di vari media locali e nazionali.
Come se anche questo fosse un passaggio insignificante.
Non ci abitueremo mai a questa sorta di “omertà” sulle distorte vicende che hanno contraddistinto negativamente la storia recente della nostra secolare Banca, compresi i controversi percorsi giudiziari dei vari processi, alcuni ancora in corso.
Non ci fermeremo mai nella ricerca di tutte le verità e responsabilità. A tal proposito siamo rimasti sorpresi da un libro pubblicato sulla recente storia politica di Siena che, purtroppo, continua a “condonare” gli errori della politica, ignora le azioni di pochi coraggiosi cittadini in difesa della Banca e, ancora una volta, tenta di veicolare una generale passività cittadina senza distinguo: “la stessa città aveva perso il contatto con la realtà e non seppe vedere le dimensioni assolute e quindi la pericolosità dell’operazione (acquisto Antonveneta ndr) …. L’opinione pubblica delegò con fiducia e abdicò al ruolo di controllo”.
Detto questo e guardando come sempre all’interesse della Banca e del territorio, non possiamo che augurarci che l’azione intrapresa dall’attuale CDA di MPS possa portare ai risultati annunciati.
Per l’oggettività che ha sempre contraddistinto il nostro percorso e tenendo in debito conto le delusioni patite dalle gestioni degli ultimi CDA, ai quali avevamo comunque espresso iniziale fiducia e disponibilità a confrontarsi, non possiamo che ribadire i dubbi sulle ultime trimestrali, sull’ennesimo piano industriale e sulla riorganizzazione della rete. Dubbi che abbiamo espresso in occasione dell’ultima assemblea MPS del 15 settembre scorso e che oggi sono ripresi da più parti, e dal personale rimasto in servizio, che dovrà affrontare ulteriori complessità e difficoltà operative.
Sarebbe opportuno che la comunità senese fosse più consapevole, meno arrendevole e confusa, più attenta e più rigorosa su quanto accaduto e sul futuro della Banca, che, comunque vada, rimarrà parte fondamentale dell’economia cittadina e della memoria storica senese. Oltre all’auspicato rilancio della Banca, i passaggi giudiziari ancora in corso, che potrebbero dare alla città importanti riconoscimenti, non solo morali ma anche economici, sono i prossimi passi su cui tenere alta l’attenzione”.