SIENA. Dall’associazione Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“La decisione di imporre il limite di velocità a 40 km/orari su un tratto della Siena-Grosseto e la taratura degli autovelox a questa soglia apre molte perplessità.
Sono anni che elaboriamo documenti in merito alla intollerabile lentezza dei lavori per la Siena-Grosseto (vedi sito pietraserena.wordpress.com – argomenti/articoli/assetto viario), ma l’attuale situazione lascia senza parole.
Non solo i cittadini di Siena e i vari utenti sono “condannati” da anni a viaggiare su una strada obsoleta, da terzo mondo, con enormi disagi oltre a seri pericoli per la loro incolumità, e, nonostante questo, già “assaliti” da discutibili postazioni di autovelox fissi e mobili i cui limiti di velocità sono sembrati a molti più strumenti per fare cassa che utili a prevenzione e controllo dei più indisciplinati (comunque tanti).
Non solo i cittadini di Siena e i vari utenti sono stati presi in giro da tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni, attori di spot e proclami elettorali su mirabolanti lavori, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma anche quelli attualmente in corso appaiono proseguire a rilento, senza comprendere in alcuni casi il perché (ad esempio il vecchio tunnel di Petriolo o il tratto dopo il bivio per Orgia).
A tutto questo si somma la scarsa trasparenza delle istituzioni competenti, le cui poche risposte non hanno certo tenuto conto delle richieste e delle proposte formulate da gruppi di cittadini che, come noi, hanno provato a farsi parte attiva per chiedere un’accelerazione dei lavori in questione.
Ora, in piena estate, viene imposto il limite di 40 km orari per ben 11 km, rifacendosi a norme vigenti in presenza di un cantiere, ma senza darne una preventiva e diffusa informazione, senza adeguate spiegazioni e senza evidentemente tenere conto né della complessa viabilità in cui si inserisce l’applicazione della normativa né dell’incremento del livello di rischio nel percorrere e, quindi, nel lavorare in quel pezzo di strada.
I maggiori rischi, per code e brusche frenate, sono facilmente intuibili e già segnalati da alcuni automobilisti.
Programmare un cantiere lungo 11 km ed introdurre questo limite di velocità, cosa che ha sollevato dubbi e proteste, in questo periodo di massimo traffico e massimo caldo, oltre ad incrementare i già ben noti disagi per gli utenti (abitanti, pendolari, turisti…), non appare poco opportuno anche per la sicurezza di chi lavora nel cantiere? E il cantiere chiuderà per le ferie di agosto? Quali valutazioni sono state fatte in fase di programmazione esecutiva dei lavori? Si è tenuto conto dei forti impatti negativi, sopra elencati, che questa modalità gestionale avrebbe causato?
Domande a cui vorremo risposte da parti di chi ha la responsabilità ed ha assunto queste decisioni, auspicando una pronta rimodulazione delle stesse, nell’interesse e nel rispetto di cittadini e utenti”.