SIENA. Dall’associazione Pietra Serena riceviamo e pubblichiamo.
“Apprendiamo dai media la notizia riguardante l’azione di rivalsa da parte di Bmps per i danni causati dai componenti del CDA e del Collegio Sindacale in carica nel 2007/2008, in relazione all’operazione Antonveneta.
Non possiamo nascondere il nostro stupore, e una certa irritazione, nel constatare che questo atto esce a distanza di quasi 15 anni dalla data di detta operazione. Un tempo biblico quanto assurdo, soprattutto in considerazione del fatto che Pietraserena, insieme ad altri pochi soci di Banca MPS, ha denunciato fin dal 2008 tante delle storture indicate nell’atto in varie assemblee di Banca MPS, in Consiglio Comunale (tramite consiglieri di nostro riferimento), in eventi pubblici e via dicendo. L’azione di rivalsa, e la sua motivazione, non fanno che confermare le nostre tesi, e diventano una chiara accusa nei confronti di tutti quelli che per anni hanno preferito minimizzare o tacere questo disastro, a partire da gran parte dei media, dei partiti, dei politici e delle varie Istituzioni pubbliche locali. Non ultima la Fondazione MPS, che sembra essere la massima responsabile, in quanto all’epoca socio di maggioranza e quindi in possesso della facoltà di bloccare la scellerata operazione Antonveneta, e in seguito, e fino ad oggi, attrice di una condotta poco incisiva, pur essendo stata la più mortificata ed impoverita da tutti i passaggi portati avanti dai vari CDA della Banca MPS negli anni che vanno dal 2007 al 2015. Simile rivalsa potrebbe essere estesa anche alle Deputazioni Generali della Fondazione MPS di quel periodo, se non a tutte le successive?
In conclusione dobbiamo anche ribadire i molti dubbi sul ruolo degli Organi di vigilanza e controllo, che, fin dal 2007, con l’assurda autorizzazione all’acquisizione di Antonveneta, banca dichiarata in pre dissesto da un’ispezione della stessa Banca d’Italia del marzo 2007, sembrano avere dimostrato enormi carenze.
Comunque, in attesa di capire quale rilevanza od efficacia potrà avere, questo atto potrebbe rappresentare un passo nuovo ed importante verso l’accertamento di tutte le verità e responsabilità del disastro MPS, comprese quelle eventuali di tutti i CDA MPS in carica fino ad oggi:, in attesa delle sentenze dei vari processi già in corso a Milano e dell’eventuale rinvio a giudizio di Profumo e Viola nell’ambito del procedimento sugli NPL (crediti deteriorati).
Accertamento di verità e responsabilità rigoroso e completo, che non solo Siena, ma tutta la Toscana e l’Italia, aspettano da troppo tempo”.